piper_italiano / Giorgio /metadata.csv
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Aggiunto Dataset di Giorgio
29e3337
wavs/1.wav|assistenza d'altri doveri altissimi sono gravato pubblici e privati ho moglie e figli che spesso non sanno essere come dovrebbero e che perciò hanno bisogno d'esser tenuti a freno di continuo dalla mia autorità severa
wavs/2.wav|serve cosí e non posso mutarla non posso prenderla a calci e levarmela dai piedi ribellarmi vendicarmi se non per un attimo solo ogni giorno con l'atto che compio nel massimo segreto
wavs/3.wav|dico forse perché quando mi destai tutto indolenzito e con la bocca amara acre e arida già prossimo all'arrivo mi ritrovai d'un tratto in tutt'altro animo con un senso d'atroce afa della vita in un tetro plumbeo
wavs/4.wav|il brulichío insomma di una vita che era da vivere là lontano lontano donde accennava con palpiti e guizzi di luce e non era nata nella quale esso lo spirito allora sí ah tutto intero e pieno si sarebbe ritrovato anche per soffrire
wavs/5.wav|io conobbi d'un tratto d'essere stato sempre come assente da quella casa dalla vita di quell'uomo non solo ma veramente e propriamente da ogni vita
wavs/6.wav|di tasca il chiavino aprii quella porta e rientrai anche in quella casa e nella vita di prima
wavs/7.wav|guaj dunque se il mio segreto si scoprisse la mia vittima non può parlare è vero tuttavia da qualche giorno non mi sento piú sicuro
wavs/8.wav|anche il mio stesso corpo la mia figura quale adesso improvvisamente m'appariva cosí vestita cosí messa sú mi parve estranea a me
wavs/9.wav|di quell'uomo che il mio spirito in quel momento se avesse avuto un corpo il suo vero corpo la sua vera figura avrebbe preso a calci o afferrato dilacerato distrutto insieme con tutte quelle brighe
wavs/10.wav|di chi era moglie quella donna di chi erano figli quei quattro ragazzi miei no di
wavs/11.wav|cogliendo con trepidazione e circospezione infinita il momento opportuno che nessuno mi veda ecco
wavs/12.wav|e della ricchezza e degli onori che gli erano venuti dall'assiduo scrupoloso adempimento di tutti quei doveri dell'esercizio della sua professione
wavs/13.wav|ora la mia tragedia è questa dico mia ma chi sa di quanti chi vive quando vive non si vede vive
wavs/14.wav|con la targa ovale d'ottone su cui è inciso il mio nome preceduto dai miei titoli e seguito da miei attributi scientifici e professionali vidi a un tratto come da fuori me stesso e la mia vita ma per non riconoscermi e per non riconoscerla come mia
wavs/15.wav|e in punta di piedi mi reco all'uscio a spiare nel corridojo se qualcuno non sopravvenga chiudo l'uscio a chiave per un momentino solo
wavs/16.wav|gli occhi mi sfavillano di gioja le mani mi ballano dalla voluttà che sto per concedermi d'esser pazzo d'esser pazzo per un attimo solo d'uscire per un attimo solo dalla prigione di questa forma morta
wavs/17.wav|il mio caso è anche peggiore io vedo non ciò che di me è morto vedo che non sono mai stato vivo vedo la forma che gli altri non io mi hanno data
wavs/18.wav|non le faccio male non le faccio nulla appena posso appena qualche cliente mi lascia libero un momento mi alzo cauto
wavs/19.wav|perché compissero un lavoro facessero atti obbedissero a obblighi in cui io mi cerco e non mi trovo e grido
wavs/20.wav|casa s'era messa però ad approvarla a poco a poco con la vecchiaja tanto che per sfuggire alla tirannia capricciosa dei ragazzi che vorrebbero ancora ruzzare con lei giú in giardino aveva preso da un pezzo il partito di rifugiarsi qua nel mio studio da mane a sera
wavs/21.wav|pochissimi lo sanno i piú quasi tutti lottano s'affannano per farsi come dicono uno stato per raggiungere una forma raggiuntala credono d'aver conquistato la loro vita e cominciano invece a morire
wavs/22.wav|sono affidati a me la vita l'onore la libertà gli averi di gente innumerevole che m'assedia dalla mattina alla sera per avere la mia opera il mio consiglio la mia assistenza
wavs/23.wav|comprende la bestia la terribilità dell'atto che compio non sarebbe nulla se per ischerzo glielo facesse uno dei miei ragazzi ma sa ch'io non posso scherzare non le è possibile ammettere che io scherzi per un momento solo
wavs/24.wav|non pensavo a ciò che vedevo e non pensai piú a nulla restai per un tempo incalcolabile come in una sospensione vaga e strana ma pur chiara e placida ariosa
wavs/25.wav|non che a poco a poco cominciò ad allentarsi in me quella che prestavo alla difficoltà che m'occupava senza che per questo intanto mi s'avvistasse di piú lo spettacolo della campagna che pur mi passava sotto gli occhi limpido lieve riposante
wavs/26.wav|vedevano e forse godevano per conto loro della grazia e della soavità della campagna umbra ma io certo non prestavo attenzione a ciò che gli occhi vedevano
wavs/27.wav|ma se possiamo vederla questa forma è segno che la nostra vita non è piú in essa perché se fosse noi non la vedremmo la vivremmo questa forma senza vederla
wavs/28.wav|ma se non ero stato mai io veramente se veramente non ero io e lo sentivo con spaventosa certezza quell'uomo insoffribile che stava davanti alla porta
wavs/29.wav|ho una vecchia cagna lupetta da undici anni per casa bianca e nera grassa bassa e pelosa con gli occhi già appannati dalla vecchiaja
wavs/30.wav|dormire sul tappeto col musetto aguzzo tra le zampe tra tante carte e tanti libri qua si sentiva protetta e sicura di tratto in tratto schiudeva un occhio a guardarmi come per dire bravo sí caro lavora non ti muovere di lí
wavs/31.wav|la tentazione di compiere su lei la mia vendetta mi sorse quindici giorni or sono all'improvviso nel vedermi guardato cosí
wavs/32.wav|con lei che questo mio atto non fosse scoperto giacché se scoperto il danno che ne verrebbe e non soltanto a me sarebbe incalcolabile sarei un uomo finito
wavs/33.wav|e sento che in questa forma la mia vita una mia vera vita non c'è stata mai i hanno preso come una materia qualunque hanno preso un cervello un'anima muscoli nervi carne e li hanno impastati e foggiati a piacer loro
wavs/34.wav|di distruggere d'annientare per un attimo solo beffardamente questa sapienza questa dignità che mi soffoca e mi schiaccia corro a lei alla cagnetta che dorme sul tappeto
wavs/35.wav|dev'essere questa per forza serve cosí a mia moglie ai miei figli alla società cioè ai signori studenti universitarii della facoltà di legge ai signori clienti che mi hanno affidato la vita l'onore la libertà gli averi
wavs/36.wav|spaventosamente d'un tratto mi s'impose la certezza che l'uomo che stava davanti a quella porta con la busta di cuojo sotto il braccio l'uomo che abitava là in quella casa non ero io non ero stato mai io
wavs/37.wav|non per godere soltanto ma di sofferenze veramente sue gli occhi a poco a poco mi si chiusero senza che me n'accorgessi e forse seguitai nel sonno il sogno di quella vita che non era nata
wavs/38.wav|ma nessuno può fare che il fatto sia come non fatto e che la morte non sia quando ci ha preso e ci tiene ci sono i fatti quando tu comunque hai agito anche senza che ti sentissi e ti ritrovassi dopo negli atti compiuti
wavs/39.wav|e morremmo ogni giorno di piú in essa che è già per sé una morte senza conoscerla possiamo dunque vedere e conoscere soltanto ciò che di noi è morto conoscersi è morire
wavs/40.wav|una vita in una forma che sento morta ma che deve sussistere per gli altri per tutti quelli che l'hanno messa sú e la vogliono cosí e non altrimenti
wavs/41.wav|l'unica che mi possa concedere quando mi vince troppo la stanchezza per una briga a cui attendo da tempo è quella di volgermi a un'altra nuova
wavs/42.wav|ma quasi di desiderii prima svaniti che sorti con una pena di non essere angosciosa vana e pur dura quella stessa dei fiori forse che non han potuto sbocciare
wavs/43.wav|lo compio ogni giorno al momento opportuno nel massimo segreto con spaventosa gioja perché vi assaporo tremando la voluttà d'una divina cosciente follia che per un attimo mi libera e mi vendica di tutto
wavs/44.wav|con tutti quei doveri e gli onori e il rispetto e la ricchezza e anche la moglie sí fors'anche la moglie ma i ragazzi i portai le mani alle tempie e me le strinsi forte no
wavs/45.wav|dall'esempio costante della mia obbedienza inflessibile e inappuntabile a tutti i miei obblighi uno piú serio dell'altro di marito di padre di cittadino di professore di diritto
wavs/46.wav|essere indotto a cercarne la ragione sarei ripeto un uomo finito il valore dell'atto ch'io compio può essere stimato e apprezzato solamente da quei pochissimi a cui la vita si sia rivelata come d'un tratto s'è rivelata a me
wavs/47.wav|ebbene fu nella scala della mia casa fu sul pianerottolo innanzi alla mia porta io vidi a un tratto innanzi a quella porta scura color di bronzo
wavs/48.wav|solo si conosce chi riesca a veder la forma che si è data o che gli altri gli hanno data la fortuna i casi le condizioni in cui ciascuno è nato
wavs/49.wav|il brulichío d'una vita diversa non sua ma che avrebbe potuto esser sua non qua non ora ma là in quell'infinita lontananza
wavs/50.wav|guardavo fuori ma non vedevo nulla assorto in quella difficoltà veramente non potrei dire che non vedessi nulla gli occhi vedevano
wavs/51.wav|pian piano dal mio seggiolone perché nessuno s'accorga che la mia sapienza temuta e ambita la mia sapienza formidabile di professore di diritto e d'avvocato la mia austera dignità di marito di padre si siano per poco staccate dal trono di questo seggiolone
wavs/52.wav|e farlo intendere non è facile i proverò ritornavo quindici giorni or sono da perugia ove mi ero recato per affari della mia professione
wavs/53.wav|perché è sicuro che finché stai lí a lavorare nessuno entrerà qui a disturbare il mio sonno cosí pensava certamente la povera bestia
wavs/54.wav|non li sentii miei ma attraverso un sentimento strano penoso angoscioso di loro quali essi erano fuori di me
wavs/55.wav|avvocato quell'uomo che tutti cercavano che tutti rispettavano e ammiravano di cui tutti volevan l'opera il consiglio l'assistenza che tutti si disputavano senza mai dargli un momento di requie un momento di respiro ero io io propriamente
wavs/56.wav|uno degli obblighi miei piú gravi è quello di non avvertire la stanchezza che m'opprime il peso enorme di tutti i doveri che mi sono e mi hanno imposto e di non indulgere minimamente al bisogno di un po di distrazione che la mia mente affaticata di tanto in tanto reclama
wavs/57.wav|l'anima mia grida dentro questa forma morta che mai non è stata mia ma come io questo io cosí ma quando mai
wavs/58.wav|tappeto piano con garbo le prendo le due zampine di dietro e le faccio fare la carriola le faccio muovere cioè otto o dieci passi non piú con le sole zampette davanti reggendola per quelle di dietro
wavs/59.wav|ma ecco la bestia da quindici giorni rimane come basita a mirarmi con quegli occhi appannati sbarrati dal terrore vorrei farle intendere ripeto che non è nulla che stia tranquilla che non mi guardi cosí
wavs/60.wav|e mi rimetto in trono sul seggiolone pronto a ricevere un nuovo cliente con l'austera dignità di prima carico come un cannone di tutta la mia sapienza formidabile
wavs/61.wav|quello che hai fatto resta come una prigione per te e come spire e tentacoli t'avviluppano le conseguenze delle tue azioni
wavs/62.wav|mai e ho nausea orrore odio di questo che non sono io che non sono stato mai io di questa forma morta in cui sono prigioniero e da cui non mi posso liberare
wavs/63.wav|vorrei farle intendere a quattr'occhi che non è nulla che stia tranquilla che non potevo permettermi con altri questo breve atto che per lei non ha alcuna importanza e per me è tutto
wavs/64.wav|tra me e lei non c'erano mai stati buoni rapporti forse prima essa non approvava la mia professione che non permetteva si facessero rumori per casa
wavs/65.wav|come potrei io nella prigione di questa forma non mia ma che rappresenta me quale sono per tutti quale tutti mi conoscono e mi vogliono e mi rispettano accogliere e muovere una vita diversa una mia vera vita
wavs/66.wav|quand'ho qualcuno attorno non la guardo mai ma sento che mi guarda lei mi guarda mi guarda senza staccarmi un momento gli occhi d'addosso
wavs/67.wav|lo spirito mi s'era quasi alienato dai sensi in una lontananza infinita ove avvertiva appena chi sa come con una delizia che non gli pareva sua
wavs/68.wav|io non avevo mai vissuto non ero mai stato nella vita in una vita intendo che potessi riconoscer mia da me voluta e sentita come mia
wavs/69.wav|mai chi lo aveva fatto cosí quell'uomo che figurava me chi lo aveva voluto cosí chi cosí lo vestiva e lo calzava chi lo faceva muovere e parlare cosí
wavs/70.wav|m'ero perciò portate in treno nella busta di cuojo alcune carte nuove da studiare a una prima difficoltà incontrata nella lettura avevo alzato gli occhi e li avevo volti verso il finestrino della vettura
wavs/71.wav|cose vuote cose morte che mi pesano addosso mi soffocano mi schiacciano e non mi fanno piú respirare liberarmi
wavs/72.wav|forma gravata di doveri che non sento miei oppressa da brighe di cui non m'importa nulla fatta segno d'una considerazione di cui non so che farmi forma che è questi doveri queste brighe questa considerazione fuori di me sopra di me
wavs/73.wav|se uno può vedere la propria vita è segno che non la vive piú la subisce la trascina come una cosa morta la trascina perché ogni forma è una morte
wavs/74.wav|come se altri me l'avesse imposta e combinata quella figura per farmi muovere in una vita non mia per farmi compiere in quella vita da cui ero stato sempre assente atti di presenza nei quali ora improvvisamente il mio spirito s'accorgeva di non essersi mai trovato mai
wavs/75.wav|ma quando mai e che m'importava di tutte le brighe in cui quell'uomo stava affogato dalla mattina alla sera di tutto il rispetto di tutta la considerazione di cui godeva commendatore professore avvocato
wavs/76.wav|quali me li vedevo ogni giorno davanti che avevano bisogno di me delle mie cure del mio consiglio del mio lavoro attraverso questo sentimento e col senso d'atroce afa col quale m'ero destato in treno mi sentii rientrare in quell'uomo insoffribile che stava davanti alla porta
wavs/77.wav|ed erano lí dietro quella porta che recava su la targa ovale d'ottone il mio nome erano lí una donna e quattro ragazzi che vedevano tutti i giorni con un fastidio ch'era il mio stesso ma che in loro non potevo tollerare
wavs/78.wav|potevo tollerare quell'uomo insoffribile che dovevo esser io e nel quale io ora vedevo un estraneo a me un nemico mia moglie i miei figli
wavs/79.wav|sono costernato e inquieto perché se è vero che non può parlare mi guarda mi guarda con tali occhi e in questi occhi è cosí chiaro il terrore che temo qualcuno possa da un momento all'altro accorgersene
wavs/80.wav|lontananza d'una vita remota che forse era stata sua non sapeva come né quando di cui gli alitava il ricordo indistinto non d'atti non
wavs/81.wav|chi gli aveva imposto tutti quei doveri uno piú gravoso e odioso dell'altro commendatore professore
wavs/82.wav|questo è tutto non faccio altro corro subito a riaprire l'uscio adagio adagio senza il minimo cricchio
wavs/83.wav|e ti grava attorno come un'aria densa irrespirabile la responsabilità che per quelle azioni e le conseguenze di esse non volute o non prevedute ti sei assunta e come puoi piú liberarti
wavs/84.wav|finito forse m'acchiapperebbero mi legherebbero e mi trascinerebbero atterriti in un ospizio di matti il terrore da cui tutti sarebbero presi se questo mio atto fosse scoperto ecco lo leggo ora negli occhi della mia vittima
wavs/85.wav|non lo sanno perché non si vedono perché non riescono a staccarsi piú da quella forma moribonda che hanno raggiunta non si conoscono per morti e credono d'esser vivi
wavs/86.wav|nel quale gli aspetti delle cose piú consuete m'apparvero come vtati di ogni senso eppure per i miei occhi d'una gravezza crudele insopportabile
wavs/87.wav|e tagliati anche veramente allora ero studente tu sai che mi son sempre levato all'ora dei galli basta matteo
wavs/88.wav|tal'altra non riuscendovi levava il braccio a vuoto con l'indice e il pollice della mano convulsa congiunti quasi in atto di spaventosa minaccia il nuovo visitatore n'era rimasto
wavs/89.wav|eran tutti inorgogliti di quella degnazione dell'onorevole deputato e beati della fortuna d'averlo lì con loro gli fu porto da sedere nel balcone al fresco e molti gli si strinsero attorno in silenzio
wavs/90.wav|il deodati poco dopo se la svignò insieme con gli altri rimasti a vegliare cammin facendo s'imbatterono in parecchi amici tra i più mattinieri che si recavano in casa del cilento
wavs/91.wav|il póntina approvò col capo soddisfatto che si fosse tratta tanta materia di discorso da un'idea manifestata prima da lui due o tre consultarono l'orologio
wavs/92.wav|e correva alla morte sospirò guardando tutti a uno a uno un ometto calvo panciutello che arrivava sì e no ad afferrarsi le manocce pelose dietro la schiena
wavs/93.wav|notava con soddisfazione che aveva ben poco da fare poiché questo non era più in sensi di tanto in tanto una preghiera per accompagnare il trapasso e sufficit
wavs/94.wav|sapete la sua deliziosa villa in val mazzara che aria sarà circa a tre chilometri da qui tre dici quattro no più più corresse uno degli ascoltatori come se con quei più più lo aizzasse a dir più presto
wavs/95.wav|come si respira bene di mattina valgono più per la salute due passi fatti così di buon'ora che camminare poi tutto il giorno in preda alle brighe quotidiane
wavs/96.wav|con quella pelle di coniglio addosso si sentiva ormai invulnerabile come se si fosse munito d'una corazza contro la morte e questa superstiziosa fiducia lo rendeva imprudente e quasi felice
wavs/97.wav|sempre acceso in volto più miope del deodati sospirò agitando sotto gli sguardi dei radunati più volte di seguito le palpebre dietro le lenti che gli rimpicciolivano gli occhi
wavs/98.wav|poi si farà vedere ai parenti prima vestirlo gli abiti sono di là aspettate ci ho pensato io senza fretta senza fretta ammonì il dottor bax lasciate prima rassettare il cadavere
wavs/99.wav|suggerì piano l'ometto calvo accostandosi con un dito della manoccia teso lì guardate i cocci del bicchiere lì tutti si voltarono a guatar costernati quei cocci nell'angolo come dianzi quegli altri la poltrona
wavs/100.wav|gli pareva che tutti parlando del naldi leggessero la condanna a lui eppure non se ne andava restava lì come se qualcuno ve lo costringesse
wavs/101.wav|sicché via poteva aspettarsi da un momento all'altro poverino una fine così i primi visitatori amici e conoscenti accorsero alla casa del cilento ansanti pallidi con occhi da spiritati non è ancor morto
wavs/102.wav|il volto del naldi si mutò rapidamente da paonazzo diventò prima terreo poi pallido il piccolo de petri accorse prima vestirlo disse agli infermieri
wavs/103.wav|per giù nulla nulla rispose il giovane medico infastidito da un momento all'altro può sopravvenire la paralisi cardiaca se non sopravviene ne avremo a lungo
wavs/104.wav|sa quant'altre sue leggi quant'altre sue forze e vie ci restano ignote e chi sa se veramente dico non si riesca a stabilire quasi un sesto senso mediante il quale non si rivelino a noi
wavs/105.wav|eppure ecco io vorrei spiegarmi il perché di certe nostre paure sì dico la paura per esempio che ci fanno i morti andresti tu poniamo domani o quando che sarà a dormir solo di notte accanto alla cassa mortuaria del nostro povero naldi dentro la cattedrale
wavs/106.wav|se non ci si pensa prima a queste cose diceva piano a tutti il piccolo de petri s'era portato con sé il registro degli elettori del comune
wavs/107.wav|i lasci mi lasci disse carlo naldi ma in quella un empito di pianto gli scoppiò di sotto il fazzoletto e allora si ritrasse da sé per non interrompere la preghiera
wavs/108.wav|uno allora esclamò con gesto quasi di rabbia pazzie e dicono aggiunse subito un altro che entrato in paese fu visto da un suo parente
wavs/109.wav|intanto altri visitatori sopraggiungevano un medico il più vecchio dei tre che stavano attorno al letto disse alla fine con voce imperiosa signori troppi fiati qua dentro
wavs/110.wav|dopo la fronte il dottor bax venne a toccare i piedi del moribondo poi le gambe le cosce il ventre per sentire dov'era già arrivato il gelo della morte
wavs/111.wav|ne usciva in quel momento carlo naldi con in mano una tazza di brodo dottore venga disse il naldi provi lei a farle prendere questo po di brodo io a chi domandò confuso il bax a mia cognata
wavs/112.wav|che aria e la villa l'avete veduta con quel magnifico pergolato era il suo orgoglio quel pergolato dovette pagarla cara quella terra no ma no che cara gliela vendette il lopez affogato prima di fallire
wavs/113.wav|appena entrato nel salotto alla vista del moribondo il nuovo visitatore s'era impuntato per istintivo orrore poi pian piano s'era accostato al letto osservando paurosamente il naldi
wavs/114.wav|e intanto in un attimo concluse l'ometto calvo chi sa a quanti contadini avrà lasciato detto stamane prima di partire per far questo o quest'altro aspettate il mio ritorno
wavs/115.wav|i capelli irti sulla fronte gli occhi fuori del capo ch'è stato ah bartolo apri quella cassa bartolo apre guarda dentro poi guarda me
wavs/116.wav|su un quadricello presso la mensola sorgeva un uccellaccio imbalsamato dal collo e dalle zampe esili e lunghissime il quale pareva guardasse spaventato con gli occhi di vetro gli attori muti di quella lugubre scena
wavs/117.wav|ma lui che non poteva più parlare con la sinistra illesa si prese il braccio destro morto così e si mise a piangere il braccio soltanto morto domandò un giovane biondo molto pallido intentissimo al racconto
wavs/118.wav|tutto a un tratto che è si sente venir male dice per favore un bicchier d'acqua la serva corre in cucina torna col bicchiere glielo porge
wavs/119.wav|i primi visitatori si spinsero a guardare uno dietro l'altro di su la soglia dell'uscio ma non poterono vedere che le gambe del moribondo intere fino al grosso volume paonazzo e villoso degli organi genitali
wavs/120.wav|sicuro che questo al morente per la notte poteva bastare gli altri nell'altra stanza presso il balcone comodamente sdrajati conversavano fra loro fumando
wavs/121.wav|il povero gaspare col cuore che gli conosciamo tutti prometteva ajuto protezione sapete come faceva lui che si stropicciava sempre parlando la palma della mano qui sul fianco
wavs/122.wav|ma che gli fanno perché domandò qualcuno nessuno lo seppe dire unica risposta di là dal lenzuolo levato
wavs/123.wav|s'era finanche provvisto d'una piccola farmacia e d'una bibliotechina medica con l'ajuto delle quali s'era dilettato di tanto in tanto a un bisogno a far da medico alla moglie ai figliuoli ai contadini suoi dipendenti là a val mazzara
wavs/124.wav|entrò il bax con gli amici rimasti a vegliare alcuni s'inginocchiarono il deodati rimase in piedi col bax che s'accostò al moribondo per toccargli la fronte se era gelata
wavs/125.wav|l'ampia sala a cui tutti i disinfettanti non riescono a togliere quell'orrendo tanfo di mucido ma quel soffio domandarono due o tre a questo punto costernati gas rispose bax con un gesto di noncuranza e rise allegramente
wavs/126.wav|è caso d'embolia un caso d'embolia cerebrale bello e buono di quelli genuini tipico via com'hai detto domandarono alcuni embolia che significa domandarono altri
wavs/127.wav|quei mattinieri fecero le viste d'andare ma arrivati a un certo punto si confessarono a vicenda di non aver cuore d'assistere allo strazio della vedova e degli altri parenti
wavs/128.wav|la moglie del moribondo sedeva su un seggiolone con un gomito appoggiato sul bracciuolo e la faccia nascosta in un fazzoletto al richiamo insistente del dottore mostrò il volto lungo cereo smunto
wavs/129.wav|il fratello carlo un nipote un cognato e lo zio canonico insieme con altri visitatori tutti in silenzio si rispondeva ai saluti fatti a bassa voce o con gli occhi o con un lieve cenno della mano o del capo
wavs/130.wav|che pareva dovesse avvenire da un momento all'altro del resto fuori in città non si sarebbe trovato modo di passar la serata all'avvocato filippo deodati
wavs/131.wav|i becchini avevano lasciato aperto l'uscio sei casse erano posate su le lastre di marmo dei tavolini i cadaveri giungevano a noi dalle chiese ancor vestiti e tante volte anche coi fiori dentro
wavs/132.wav|già rompeva l'alba e la prima luce entrava squallida dal balcone spalancato a rischiarar torbidamente quella camera in cui per uno perdurava la notte senza fine
wavs/133.wav|per il naldi era finita e così sarebbe stato per tutti su quel letto un giorno ciascuno gelido immobile e intorno la preghiera dei fedeli il pianto dei parenti
wavs/134.wav|ma il deodati gli sorrise e seguitò placido e abbondiamo cinque tanto peggio ora figuratevi due ore per lo meno sotto questo sole d'agosto nella calura asfissiante per lo stradone erto così su un baroccino tirato da un'asina vecchia
wavs/135.wav|tra le scosse e gli sbalzi del baroccino eh ma se voi del municipio lo interruppe il deodati a questo punto non ci volete pensare a riparar lo stradone
wavs/136.wav|e tirò giù il lenzuolo per osservare il petto e il ventre del moribondo agitati continuamente per lo stento della respirazione da conati quasi serpentini
wavs/137.wav|il prete volse gli occhi al cielo e sospirò mentre la vedova a quelle parole si mise a piangere forte insieme ai figliuoli
wavs/138.wav|tranne il prete tutti tenevano gli occhi fissi al moribondo ecco come si muore domani entro una cassa e poi sotterra per sempre
wavs/139.wav|una disputa s'era accesa tra il bax e l'avvocato filippo deodati intorno ad alcuni strani fenomeni spiritici esperimentati in quei giorni da un cultore fanatico di questa nuova sollecitudine intellettuale come l'avvocato deodati la definiva
wavs/140.wav|dietro la sconquassata nave ministeriale di cui il delfante era fedele pompilo seguace non per convinzione ma per misero tornaconto
wavs/141.wav|fece dunque riprese il deodati la sua visita di condoglianza al buon cilento per cui era salito dalla campagna aveva già terminato la visita
wavs/142.wav|spento la candela vuol dire che non voleva esser veduta da un giovanotto così coricata eh poverina di un po è vero e così dicendo agitò più volte una mano cerea del cadavere
wavs/143.wav|soltanto il piccolo de petri era in gran pensiero si doveva sì o no ordinare la cassa da morto nessuno ci pensava e intanto dove diavolo s'era cacciato quello sciocco presuntuoso del dottor bax e gli abiti per l'ultima vestizione
wavs/144.wav|ove il sole d'agosto ardeva fierissimo e un odor di garofani in quel fresco d'ombra ah delizioso per la scala una frotta di curiosi gente del vicinato uomini donne ragazzi
wavs/145.wav|ma la prima costernazione fu presto ovviata dalla riflessione confortante che il naldi quantunque di florido aspetto e ancor giovane era pur dentro minato da incurabile malattia cardiaca
wavs/146.wav|il giovane dottor bax riferiva in breve a bassa voce ai tre colleghi che dimostravano di non prestargli ascolto lo stato dell'infermo durante la loro assenza zitto collega va bene disse seccato il più vecchio dei tre
wavs/147.wav|ha già perduto i centri frenici è evidente a prestare un po d'attenzione ci s'accorge che fa tre movimenti soli costantemente gli stessi
wavs/148.wav|su la saletta fu aperto di furia entrò nel salotto il fratello carlo a cui la commozione agitava convulsamente il mento e le palpebre subito il bax accorse per trattenerlo sulla soglia
wavs/149.wav|chi è là io bax ah entri pure abbiamo di già abbiamo sissignore ma la sala è al bujo abbia pazienza un momentino son bell'e vestito fà pure con comodo ho con me la candela
wavs/150.wav|ma il morente seguitò a guardarlo ancora un pezzo accigliato poi contrasse come in un sorriso la sola guancia sinistra e aprì alquanto la bocca da questo lato
wavs/151.wav|basta certamente interloquì per metter pace l'ometto calvo il povero naldi avrebbe potuto vivere due tre cinque magari dieci anni ancora si sa certo è così approvarono a bassa voce alcuni
wavs/152.wav|la volontà di dio signora aggiunse il prete no dio no gridò carlo naldi stringendo un braccio al prete dio non può voler questo lasci star dio
wavs/153.wav|gli astanti che avevano seguito atterriti quell'estrema convulsione fissavano ora immobili il cadavere finito fece a bassa voce il dottor bax
wavs/154.wav|il terzo si mise a solleticar con un dito la pianta del piede destro paralitico per accertarsi se non vi permanesse ancora un ultimo resto di sensibilità
wavs/155.wav|tuttavia penso chi sa è presunzione certo ritenere che l'uomo con questi suoi cinque limitatissimi sensi e la povera intelligenza che gliene risulta possa dico possa percepire e concepire tutta quanta la natura
wavs/156.wav|dottore ha visto m'ha riconosciuto ripeté il naldi al giovine medico matteo bax lasciato di guardia dagli altri tre medici curanti
wavs/157.wav|dopo il giacente fu scosso una due tre volte a brevi intervalli da un conato rapido serpentino il rantolo si cangiò in ringhio e l'ultimo fu strozzato a mezzo dalla morte
wavs/158.wav|l'uomo miope senza collo a questa osservazione si alzò sbuffò forte approvando col capo non ne poteva più e andò ad affacciarsi al balcone
wavs/159.wav|laggiù tutto e per sempre e nella sincerità ancora illusa della sua giovinezza immaginò attraverso gli stenti superati per procacciarsi quella professione di medico il suo compito in mezzo agli uomini
wavs/160.wav|neppure l'onorevole delfante sciolse finalmente la seduta rientrò nella stanza e strinse di nuovo la mano a carlo naldi coraggio fratello mio
wavs/161.wav|mio prima d'andarsene volle rivedere il moribondo e al dottor bax che gli stava accanto domandò se domani tornassi lo troverei
wavs/162.wav|i due infermieri sedevano in ombra silenziosi alla sponda del letto uno suzzava con un bioccolo di bambagia dalle gote del giacente l'acqua che sgocciolava dalla vescica di ghiaccio
wavs/163.wav|e sul tavolinetto insieme col giovine biondo molto pallido passava in rassegna e segnava col lapis il nome di coloro a cui si doveva inviare la partecipazione di morte del naldi
wavs/164.wav|e reggendosi con una manina paffuta al muro a ogni scalino rimbalzando tutto fin nelle gote e sorridendo con la boccuccia sdentata emetteva una vocina frale e-èh puteva di piscio carinello ma non lo sapeva
wavs/165.wav|e la gamba si sa tutto il lato destro colpo a sinistra paralisi a destra questa cognizione medica il póntina se la lasciò cadere dalle labbra con aria d'umile superiorità verso gli altri ascoltatori
wavs/166.wav|intanto come si fa riprese il de petri il signor carlo vuole assolutamente che si facciano venire i figli del povero gaspare almeno i due maggiori dice perché vedano il padre
wavs/167.wav|nella stanza di questo i due infermieri accanto al letto dormicchiavano e il prete per non imitarli infornava tabacco aveva posato sul guanciale allato alla testa del giacente un piccolo crocifisso
wavs/168.wav|senza tuttavia riflettersi su la nostra coscienza e perciò badate paurosamente fenomeni inaccessibili nello stato normale
wavs/169.wav|ma respira ancora sissignore ma venga a vedere però pare strozzato credo che ci siamo il prete e l'altro infermiere svegliati anch'essi di soprassalto s'erano buttati in ginocchio e avevano subito attaccato con la lingua ancora imbrogliata la litania
wavs/170.wav|gli conferiva una certa importanza e l'avrebbe rialzato nel concetto di tanta gente che affluiva d'ora in ora a visitar l'infermo cui egli per ciò assisteva col massimo zelo
wavs/171.wav|si misero a piangere quando la madre irruppe e si buttò sul cadavere disperatamente senza gridare vibrando tutta dal pianto soffocato con violenza là sull'ampio petto esanime del marito
wavs/172.wav|da che egli cioè guarito miracolosamente d'una polmonite s'era ritirato in campagna con la famiglia per consiglio dei medici i quali gli avevano assolutamente proibito d'attendere agli affari
wavs/173.wav|l'altro reggeva su le ginocchia un cuscino sul quale il moribondo allungava per ritrarla subito dopo irrequietamente la gamba illesa
wavs/174.wav|perché fa così domandò a un infermiere il moribondo sempre più angosciato agitava senza requie la mano sinistra illesa riusciva talvolta a sollevare e a trarsi giù dal petto il lembo rimboccato del lenzuolo
wavs/175.wav|dopo la mezzanotte eran soltanto in sei oltre i parenti il prete e il dottor bax i parenti s'erano riuniti nell'altra stanza attorno alla moglie del moribondo
wavs/176.wav|ma giunse in quella dalla stanza del moribondo un puzzo intollerabile che fece arricciare il naso a tutti buon segno esclamò qualcuno avviandosi per recarsi in un'altra stanza si scarica
wavs/177.wav|alcuni tra i celibi si proponevano di rimaner l'intera notte colà dato che il naldi non fosse morto prima di giorno gli altri si sarebbero trattenuti fino al più tardi possibile e chi sa forse avrebbero assistito anche loro alla morte
wavs/178.wav|un mio compagno tra parentesi non si faceva scrupolo di mettersi qualcuno di quei fiori all'occhiello o di comporne qualche mazzolino che poi regalava apposta alle belle donnine amore e morte diceva lui
wavs/179.wav|la vista del moribondo al debole lume tremolante della candela era divenuta insostenibile quel corpo gigantesco a cui la morte teneva adunghiato il cervello
wavs/180.wav|altri del crocchio si opposero all'osservazione del deodati e allora venne fuori intercalata d'aneddoti personali la vita del naldi in quegli ultimi anni
wavs/181.wav|perché fa così domandò di nuovo vuol togliersi la vescica dal capo rispose l'infermiere
wavs/182.wav|che siamo mormorò e uscì a capo chino dalla camera del moribondo per recarsi nell'altra stanza seguito da quasi tutti i presenti a quella scena
wavs/183.wav|basta state a sentire che vi racconterò come un morto mi spense la candela la candela la candela sì accettai l'incarico dei miei compagni e il giorno appresso poco dopo le quattro mi recai alla sala
wavs/184.wav|vuol parlare e non può m'ha riconosciuto sopraffatto di nuovo dal coma il moribondo si rimise subito dopo
wavs/185.wav|sotto i baffi dalla bocca aperta un po storta a destra il rantolo usciva angoscioso e sotto il lenzuolo era palese l'orrenda fatica del ventre e del petto per la respirazione
wavs/186.wav|me la svigno zitto zitto te felice sospirò il de petri io non posso sono di casa levami una curiosità ora che ci penso il cilento non s'è visto dov'è dove s'è cacciato
wavs/187.wav|entrò in quella a tempesta il piccolo de petri annunziando il deputato il deputato l'onorevole delfante e corse nell'altra stanza a ripetere l'annunzio l'onorevole delfante l'ho visto io dalla finestra
wavs/188.wav|compreso dal mistero della morte contemplò in alto gli astri impalliditi dal chiaror lunare ma nessuna relazione veramente agli occhi suoi tra quel cielo e quell'anima che agonizzava crudelmente dentro la stanza
wavs/189.wav|i figli che croce dopo l'umile saletta un modestissimo salotto in mezzo a questo un letto messo su alla meglio tra la fretta e lo spavento
wavs/190.wav|alcuni contradizioni inesplicabili esclamò il deodati ma già è inutile la fatalità si ha un bel guardarsi di tutto e aver cura timorosa e meticolosa della propria salute arriva il giorno destinato e addio
wavs/191.wav|il fratello del moribondo si teneva discosto seduto su una poltroncina gli faceva male un dente e fumava per stordire il dolore alcuni vedendolo fumare pensaron d'accendere il sigaro anche loro
wavs/192.wav|favole il naldi sarebbe finito tutto laggiù e cercò con gli occhi in un punto noto della vallata la macchia fosca dei cipressi del camposanto laggiù laggiù
wavs/193.wav|parlava un po troppo forte mostrava ancor troppo viva la sorpresa l'afflizione l'ansia di sapere in mezzo agli altri che si tenevano silenziosi e circospetti rispondendo alle sue domande o con un moto degli occhi o con un sospiro
wavs/194.wav|il deodati uscì dal salotto e si recò a raggiungere gli amici nell'altra stanza speriamo che di qui a domattina si risolva continuò il bax vigoroso un gigante eh dovrà stentare la morte ad abbatterlo
wavs/195.wav|il consigliere delegato della prefettura e il funzionante sindaco al suo arrivo i due infermieri sorsero in piedi a capo scoperto come davanti a un re e anche il prete s'alzò e si trasse indietro
wavs/196.wav|bisognerà svegliarli a quest'ora poveri piccini non sanno nulla seguitò afflittissimo il deodati condurli qua a un simile spettacolo con che cuore io non capisco m'opporrei vado io s'offerse uno degli infermieri
wavs/197.wav|l'infermiere il deodati lo guardò con aria di commiserazione e che importa movimenti riflessi non sa più quel che si faccia
wavs/198.wav|già fece il bax i tavolini giranti e parlanti sesto senso autosuggestione caro mio eppure sospirò il deodati che guardava ancora in giro gli amici per coglier l'effetto delle sue prime parole
wavs/199.wav|in meno d'un'ora per tutto il paese si sparse la notizia che gaspare naldi era stato colpito d'apoplessia in casa del cilento suo amico dal quale s'era recato per condolersi della recente morte del figliuolo
wavs/200.wav|ragazzi intenti a spiare chi saliva e chi scendeva a coglier di volo qualche notizia un bambino s'affannava a salire e a ridiscendere gli scalini troppo alti per lui
wavs/201.wav|faccio per sollevare il coperchio della quarta e ffff un soffio che mi spegne la candela getto un grido lascio il coperchio la candela mi cade di mano bartolo bartolo grido atterrito nel bujo bartolo accorre col lume e mi trova pensateci voi
wavs/202.wav|e allungò l'altra mano per allontanare la tazza nondimeno il dottor bax uscì dalla camera molto soddisfatto di sé quasi convulso e appena nella saletta d'ingresso si fermò perplesso un tratto a grattarsi la fronte
wavs/203.wav|alcuni si provarono a trattenerlo no lasciatemi voglio vederlo e andò seguito dal figlio anch'essi entrando si turbarono al puzzo pestifero
wavs/204.wav|quella vista angosciò così gli astanti che molti distrassero lo sguardo da quel ventre illuminato da una candela sorretta da un infermiere
wavs/205.wav|ardeva sulla mensola una candela la cui fiamma era continuamente agitata dalla brezza serale che entrava dal balcone
wavs/206.wav|stava per andarsene quando qui appunto in questa saletta qui lì a quel posto la serva del cilento lo trattenne per raccomandargli non so un suo nipote falegname
wavs/207.wav|definiva ciarlatanerie esclamò a un certo punto il bax naturalissimo che tu dica così rispose con un sorrisetto il deodati anch'io per altro son quasi della tua opinione
wavs/208.wav|facendo rincorrere i pollici delle manocce pelose che lì sul ventre poteva facilmente intrecciarsele che processo crudele di causa e d'effetti il bimbo morto del cilento si chiama dietro un uomo qua padre di sei altri bambini
wavs/209.wav|bartolo si vestiva nella stanzetta a sinistra dell'androne la quale ha una finestra prospiciente il giardino io vidi entrando il lume attraverso le stecche della persiana contemporaneamente bartolo udì lo scalpiccio dei miei passi sulla ghaja del vialetto
wavs/210.wav|ma lasciamo fare a dio insisté con voce piagnucolosa il canonico il medico senza dargli retta cacciò l'ago nella gamba insensibile e l'altro chiuse gli occhi per non vedere
wavs/211.wav|un prete nottante dall'abito frusto leggeva con un pajo di rozzi occhiali sul naso curvo sul moribondo in un vecchio e unto libricciuolo intercalando frequentemente nella lettura ora un pater ora un'ave che i due infermieri e il canonico ripetevano a bassa voce
wavs/212.wav|e si strinsero tra loro istintivamente dal ribrezzo che pur li attirava a guardare due infermieri avevano sollevato il lenzuolo da piedi e lo reggevano alto in modo da impedir la vista del volto a chi guardasse dall'uscio
wavs/213.wav|ma il naldi respirava respirava ancora pareva singhiozzasse così il rantolo gli scoteva la testa nel silenzio della casa scoppiarono pianti
wavs/214.wav|la bocca aperta sprofondava e tra le ciglia appena schiuse e alle narici un che di muffito o di fuligginoso tenete sempre la vescica un po a manca così disse a bassa voce agli infermieri
wavs/215.wav|ritornarono poco dopo per la visita serale i tre medici curanti a uno a uno appena arrivati consultarono a lungo i polsi del colpito
wavs/216.wav|ma no perché osservò il deodati tutto compunto perché poveri ragazzi è la volontà dello zio io per me non lo farei ma insomma chi va chi corre
wavs/217.wav|m'ha riconosciuto disse allora piano carlo naldi agl'infermieri seduti alle sponde del letto quasi non credendo a se stesso
wavs/218.wav|la candela dottore dottore perché prolungar così lo strazio di questa agonia gemette affannosamente lo zio canonico impallidito alla vista dello strumento è nostro dovere reverendo rispose asciutto asciutto il medico scoprendo la gamba del giacente
wavs/219.wav|attraversando la sala d'ingresso scorse nella parete a sinistra un uscio a cui finora non aveva badato l'uscio era socchiuso intravide una camera illuminata debolmente in cui erano raccolte alcune donne in silenzio
wavs/220.wav|andate andate ci sarà da fare i parenti son rimasti soli noi caschiamo dal sonno abbiamo vegliato tutta la notte andate
wavs/221.wav|il volto del moribondo al debole lume tremolante pareva annerito sui bianchi guanciali i peli dei baffi rossicci sembravano appiccicati sul labbro come quelli d'una maschera
wavs/222.wav|non potevano farne a meno erano attesi in casa per la cena ma prima d'andarsene vollero rivedere il moribondo ed entrarono nel salotto col cappello in mano in punta di piedi
wavs/223.wav|scarica parecchi confermarono buon segno sì buon segno e tutti turandosi il naso seguirono il primo stavano in quell'altra camera i parenti del moribondo
wavs/224.wav|strinse forte la mano a carlo naldi senza dir nulla e si volse di nuovo a contemplare il giacente ch'era stato suo amico d'infanzia e compagno di scuola
wavs/225.wav|il rantolo del moribondo che pareva si lagnasse così d'una crudele e sconcia violenza che stessero a fargli inutilmente profittando che non si poteva più muovere
wavs/226.wav|intanto seguitò il deodati se l'arresto non si risolve prima delle ventiquattr'ore la parte cerebrale non nudrita degenera capite e avviene il rammollimento
wavs/227.wav|ogni tanto qualche lucido intervallo c'è speranza dunque il caso è grave io parlo franco sa ma le speranze nossignore chi lo dice non sono perdute
wavs/228.wav|ancora io non dispero ecco però è un caso d'embolia cerebrale e ah fece accostandosi con timida curiosità in punta di piedi il deodati venuto dall'altra stanza per assistere nonostante il puzzo alla scena commovente tra i due fratelli
wavs/229.wav|si voltarono tutti a guatar quella poltrona che se ne stava lì in un angolo all'ombra vecchia stinta pacifica
wavs/230.wav|alleviare le sofferenze allontanare la morte l'orrenda fine laggiù fu scosso a un tratto da un borbottio sommesso dentro la stanza
wavs/231.wav|finito finito annunziarono ah sì morto quando domandarono quelli delusi adesso poco fa
wavs/232.wav|i due fanciulli il maggiore di dodici anni l'altro di dieci arrivarono quando il padre era già vestito e impalato sul letto pallidi ancora di sonno i due poveri piccini guardavano il padre con occhi sbarrati dal pauroso stupore e non piangevano
wavs/233.wav|si scosse con una mano un po di tabacco dal petto poi si rassettò la tonaca sulle gambe poi si guardò le unghie e soffiò per il caldo caldo
wavs/234.wav|bisognava sentire le sue risate perché prima le diceva e poi ci rideva sopra le sue risate là tra tutte quelle casse mentre l'alba cominciava a stenebrare appena scialba umidiccia
wavs/235.wav|perché sentite è vero purtroppo e non si nega ch'era continuamente sotto la minaccia di di questo grumo che dice deodati ma probabilmente probabilissimamente senza la causa determinante di queste due ore di sole
wavs/236.wav|poco dopo lasciate al bax alcune prescrizioni per la notte i tre medici andarono via seguiti da quasi tutti i visitatori rimasero nel salotto i due infermieri e il canonico
wavs/237.wav|nel vederlo così faccente attorno al letto nessuno egli credeva avrebbe sospettato che gli altri medici curanti lo avessero chiamato unicamente perché lo sapevano resistentissimo al sonno
wavs/238.wav|si contorceva orribilmente nella lotta incosciente tremenda delle ultime forze e respirava ancora non di meno l'onorevole delfante con le ciglia aggrottate le mani dietro la schiena sostenne a lungo lo strazio di quello spettacolo
wavs/239.wav|può accadere a tutti un caso simile e ciascuno pensò di nuovo a sé alle condizioni della sua salute guardando con crudeltà quelli tra gli astanti che si sapevano di salute cagionevole uno tra questi dalle spalle in capo quasi senza collo
wavs/240.wav|carlo naldi posò il sigaro e accorse nella saletta seguito da molti altri per accogliere il deputato dov'è dov'è l'onorevole delfante era già entrato nel salotto coi due che l'accompagnavano
wavs/241.wav|bartolo era il bidello della sala che tipo se l'aveste conosciuto parlava coi cadaveri nettava a perfezione i teschi e se li vendeva cinque lire l'uno cinque lire una testa d'uomo è vero che molte vanno anche assai meno
wavs/242.wav|per qualche tempo il naldi sì aveva seguito la prescrizione vivendo come un patriarca in mezzo alla numerosa famiglia e ai contadini curando scrupolosamente la salute
wavs/243.wav|mi avevano detto la sera avanti alcuni miei colleghi tu che sei mattiniero domattina di buon'ora và ad accaparrarti con bartolo alla sala anatomica un buon pezzo da studiare testa e busto
wavs/244.wav|povero gaspare esclamò con angoscia intensa esasperata l'uomo miope senza collo e l'ometto calvo panciutello osservò
wavs/245.wav|no che parente corresse un terzo come se volesse mangiarselo scardi nicolino scardi perdio me l'ha detto lui stesso io so un parente scardi ti dico perdio me l'ha detto lui stesso lo vide che frustava alla disperata
wavs/246.wav|come una cosa oh dio naturalissima ch'egli sapesse da tanto tempo l'aveva appresa invece un momento prima dai medici
wavs/247.wav|alcuni particolari di nessuna importanza risaltarono e si dipinsero con tanta evidenza agli occhi di tutti che ciascuno poi rifacendo il racconto
wavs/248.wav|quindi prima uno poi un altro gli rivolsero qualche domanda a bassa voce alla quale egli non seppe tenersi dal rispondere poco dopo la conversazione navigava per l'agitato mare della politica
wavs/249.wav|aveva schiuso gli occhi insanguati e guardava un po accigliato quasi per uno sforzo di riconoscere colui che s'era chinato sul letto a spiarlo negli occhi gaspare gaspare chiamò il fratello con la speranza nella voce che il colpito l'udisse
wavs/250.wav|qualcuno manifestò il timore di riuscire importuno altri l'inutilità della loro presenza così nessuno andò
wavs/251.wav|tra le mille seccature le ansie le smanie dell'ambizione ecco l'immagine di un'improvvisa morte e scosse amaramente il capo con gli angoli della bocca contratti in giù
wavs/252.wav|fila silenziose rintronanti prima di giungere alla sala in fondo guardavo fiso la fiamma della mia candela che riparavo con una mano per non veder l'ombra del mio corpo fuggente lungo le pareti e sul pavimento
wavs/253.wav|uno degli infermieri con gli occhi rossi dal sonno interrotto venne cempennante ad annunziare che il moribondo era gelato dai piedi al petto e bagnato di sudor freddo
wavs/254.wav|dei morti disse con calma il bax ho avuto paura anch'io che a buon conto ohè medico sono e di morti n'ho visti come potete figurarvi
wavs/255.wav|chiesto dal naldi alla serva del cilento nel sentirsi venir male e che poi non poté bere ah no non poté berlo
wavs/256.wav|il medico magro rigido disse a uno degli infermieri avvicinate la candela e con due dita sollevò la palpebra dell'occhio destro già spento
wavs/257.wav|poi si guardò attorno e domandò non si potrebbe avere un bicchier d'acqua che sete pensare sospirò guido póntina
wavs/258.wav|come per rendersi conto di quella sua soddisfazione di cui non vedeva bene il perché a sera inoltrata si riunirono di nuovo nell'altra stanza quasi tutti i visitatori del giorno
wavs/259.wav|il bax era all'inizio della carriera e però costretto a codiare un po l'uno un po l'altro dei medici più accontati tutti s'intende asini per lui mah riteneva una fortuna l'essere stato chiamato in quell'occasione al letto d'uno in vista come il naldi
wavs/260.wav|piè del letto il canonico curvo le braccia appoggiate sulle gambe le mani intrecciate pregava con gli occhi chiusi e sotto le palpebre a tratti si vedeva quasi fervere la muta preghiera
wavs/261.wav|agonia lunga rispose il bax ma fino a domani forse no speriamo sospirò l'onorevole delfante ormai la morte è cessazione di pena e andò via tirandosi dietro gran parte dei visitatori
wavs/262.wav|è che lui poi ci ha speso tanto gran lavoratore in quest'ultimo anno difatti contento della recuperata salute aveva ripreso a lavorare a cavalcare per mezze giornate per recarsi alle zolfare di sua proprietà
wavs/263.wav|caldo non si respira disse uno degli infermieri il dottor bax rientrò dal balcone guardò accigliato il prete che rispose allo sguardo con un sorriso triste e vano e uscì dal salotto
wavs/264.wav|ma già si capiva tanto per dire qualche cosa e infatti il dottor bax sapendo bene che non c'era più altro da fare si recò al balcone
wavs/265.wav|prima il destro poi il sinistro tra il silenzio sgomento degli astanti che spiavano ogni loro movimento come in attesa d'un responso fatale inappellabile
wavs/266.wav|i polsi si mantengono applicheremo più tardi due carte senapate ai piedi me l'hanno lasciato detto i miei colleghi non mi prendo nessuna libertà io
wavs/267.wav|ma si trattennero presso il letto e sorvegliarono gl'infermieri perché il letto e il giacente fossero ripuliti a dovere poi fecero dare una spruzzata d'aceto alla camera
wavs/268.wav|come no rispose vivamente il póntina ci s'è pensato sì avete fatto scaricare i mucchi del brecciale per dar modo ai ragazzi di fare alle sassate chi li stende debbono stendersi da sé
wavs/269.wav|i visitatori si ritrassero a parlottare nell'attigua saletta atteggiati in volto d'un cordoglio misto a una certa ambascia indefinita guardinga
wavs/270.wav|l'osservazione piacque e tutti i presenti scossero malinconicamente il capo sei dica sette corresse uno la povera moglie è incinta di nuovo
wavs/271.wav|preghiera il trapunto della leggera cortina del balcone si disegnava lieve sulla blanda e chiara suffusione del chiarore lunare alito di deliziosa frescura
wavs/272.wav|e a chi lo richiamava ai consigli dei medici mostrava sotto la camicia una pelle di coniglio sul petto e ne tengo un'altra dietro a guardia delle spalle diceva appena sudo mi cambio ohè sei figliuoli ho non posso star mica dentro uno scaffale
wavs/273.wav|un altro dei medici magro rigido impassibile posò le dita nodose sull'attaccatura del collo a sinistra ove lenta e forte pulsava visibilmente l'arteria poi tutta la mano sul cuore
wavs/274.wav|il moribondo continuava a rantolar sordamente facendo gorgogliar la mistura nella gola come se si divertisse a fare un gargarismo
wavs/275.wav|non poté più fare a meno di riferirli con le medesime parole allo stesso punto con la medesima espressione e lo stesso gesto il particolare per esempio del bicchier
wavs/276.wav|afflitto malaticcio felice in quel momento di poter rivolgere la parola a un personaggio di conto come il póntina stramazzò ma io lo trovai già adagiato su quella poltrona rispose il póntina rivolgendosi però agli altri
wavs/277.wav|eh ma se lo supponevo io diceva frattanto filippo deodati nell'altra stanza ma che colpo apoplettico d'egitto possibile così un colpo
wavs/278.wav|volevano vederlo porta usci finestre tutto spalancato e nelle camere fra il trambusto pareva spirasse nell'ombra dalle poltroncine vestite di tela bianca un fresco refrigerante per chi veniva da fuori
wavs/279.wav|ancora riprese il póntina i sensi non li aveva perduti animo gaspare gli dissi vedrai che non è nulla
wavs/280.wav|parlando in pensiero com'era sempre delle parole da usare e dell'efficacia dei gesti intercalava a quando a quando pause sapienti anche per dar tempo a chi l'ascoltava d'assaporare quel suo parlar dipinto
wavs/281.wav|rassicurata si lasciò piegare dalla voce estranea del medico a mandar giù qualche sorso di brodo ma subito reclinò il volto sul fazzoletto come se stesse per rigettarlo
wavs/282.wav|eh dal greco embolé perdio me ne ricordo ancora dal liceo quando la circolazione del sangue non si svolge più regolarmente perché il cuore capite è indebolito che avviene avviene che nel cuore si formano certi
wavs/283.wav|di lì appoggiato alla ringhierina di ferro contemplò a lungo l'ampia vallata che sotto il colle su cui sorge la città s'allarga degradando fino al mare laggiù in fondo rischiarato quella sera dalla luna
wavs/284.wav|questi lo guardarono come per domandargli se dicesse sul serio un piacere e nient'altro poteva essere stare a guardare il moribondo con quella specie di berretto a tocco di giudice anziché dritto sulle ventitré
wavs/285.wav|basta reggevo con una mano la candela con l'altra scoperchiavo cautamente le casse e guardavo dentro chi arriva prima si sceglie il meglio io cercavo un bel collo un buon torace
wavs/286.wav|io sono venuto diceva guido póntina ricco proprietario e assessore del comune mezz'ora appena dopo il colpo ma che fece scusi cadde proprio a terra domandò il piccolo de petri
wavs/287.wav|grumi di sangue grumi grumi qualche volta uno di questi grumi si stacca dal cuore capite e gira oh fino a tanto che incontra vasi capaci questo grumo naturalmente passa ma quando poi arriva al cervello dove i vasi sono più fini d'un capello eh allora embolé
wavs/288.wav|non chiamerei questo medico neppure in punto di morte disse tra sé il de petri stizzito alcuni si mossero per andar via
wavs/289.wav|terminata la preghiera il prete dagli occhi impassibili s'infrociò una grossa presa di tabacco era stato chiamato per la notte come ricordante al capezzale del moribondo
wavs/290.wav|sì era venuto questa mattina dalla campagna narrava in un altro crocchio vicino l'avvocato filippo deodati alto magro diafano fortemente miope
wavs/291.wav|come no sissignore disse il bax sorgendo in piedi militarmente e sgranando gli occhi ceruli vitrei da matto stia stia seduto no dovere che c'entra la conoscenza nossignore non l'ha ancora perduta
wavs/292.wav|piedi contemplarono un pezzo in silenzio il giacente a cui il nipote introduceva tra le labbra cautamente un cucchiajo a metà pieno d'una mistura rosea
wavs/293.wav|voleva raggiungere chi sa perché la postale di siculiana gaspare gaspare gli gridò anzi nicolino e piano così t'ammazzi lasciami correre gli rispose lui i fa bene i fa bene
wavs/294.wav|dove fosse soltanto un lampadino acceso pendente dall'altissima volta tra le grandi ombre oppresso dalla poderosa solenne vacuità di quell'interno sacro
wavs/295.wav|ebbene mi fa una bella ragazza prendo animo e guardo dietro le sue spalle è morta bartolo si mette a ridere no viva non scherzare m'ha spento la candela che ha fatto le ha spento la candela
wavs/296.wav|è alloggiato con la famiglia in una casa qua del vicinato poveraccio ha il suo dolore per la morte del figliuolo non gli è bastato l'animo d'assistere anche a quello degli altri
wavs/297.wav|dio il silenzio immagina e un topo che roda il legno d'un confessionale o d'una panca giù in fondo sotto la cantoria
wavs/298.wav|carlo naldi come se i sopraggiunti fosser venuti a dirgli tuo fratello è guarito cammina scattò in piedi per recarsi dal moribondo
wavs/299.wav|il dottor bax rientrò nel salotto e notò subito che lo stento della respirazione cresceva di momento in momento già il volto del naldi aveva assunto il caratteristico aspetto cianotico
wavs/300.wav|in quella cernita la sua lingua maledica trovò quasi la pietra da affilarsi e di tanto in tanto a qualche nome diceva no a questo cornuto no e a qualche altro no a questo ladro neppure
wavs/301.wav|e ora se ne faceva bello con quegli ignari allo stesso modo che dell'essere accorso tra i primi dell'aver visto ancora sulla poltrona il naldi e del cenno che questi gli aveva fatto del suo braccio morto
wavs/302.wav|pareva movesse con pena le palpebre non aveva più forza neanche di piangere gli occhi le andarono all'uscio della camera rimasto aperto e subito immaginò che il marito fosse morto e che già se lo fossero portato via in chiesa
wavs/303.wav|perbacco se venivamo un po prima voi l'avete veduto com'è morto ah terribile miei cari rispose il deodati s'è contorto scrollato tre volte come un serpe poi s'è cangiato subito in volto è diventato terreo poi come di cera
wavs/304.wav|noi intanto non abbiamo nulla da fare parlo franco io assecondiamo la natura questo il nostro compito ecco da un momento all'altro potrebbe determinarsi una crisi benefica s'accostò al letto e consultò il polso del giacente
wavs/305.wav|porge lui fa per recarsi il bicchiere alle labbra non può la mano invece d'andare in su gli va in giù così così tremando e versando l'acqua il bicchiere gli cade di mano i ginocchi gli si piegano e stramazza o-òh guardate
wavs/306.wav|i nuovi venuti domandavano ansiosamente notizie com'è stato quand'è stato e l'avvenimento uscì a poco a poco dal vago delle prime notizie si precisò forse allontanandosi dal vero
wavs/307.wav|alcuni ritornarono a casa per rimettersi a dormire altri vollero trar profitto dall'essersi levati così per tempo facendosi una bella passeggiata per il viale all'uscita del paese prima che il sole s'infocasse ah
wavs/308.wav|apro la prima cassa un vecchio apro la seconda una vecchia apro la terza un vecchio mannaggia
wavs/309.wav|altri due ragazzi giocando tra loro a piè della scala vennero a lite la madre allora tra gli zittii della ressa dovette scendere e portarseli via i picchiò appena fuori stizzita di non poter assistere per causa loro a quello spettacolo
wavs/310.wav|ah la moglie è di là sì venga il bax s'era sentito sempre a disagio in presenza delle donne tuttavia costretto entrò premuroso dov'è
wavs/311.wav|che a quest'ora sarebbe laggiù in campagna tra la sua famiglia in mezzo ai suoi contadini come tutti gli altri giorni maledetto il momento che gli venne in mente di salire in paese
wavs/312.wav|il prete s'accostò afflitto per persuaderla a lasciare il cadavere via via signora coraggio per i suoi bambini coraggio ma ella si teneva avvinghiata a quel petto
wavs/313.wav|il piccolo de petri restò nell'altra stanza intento ancora a scegliere i nomi dal registro degli elettori sancta dei genitrix ora pro nobis sancta virgo virginum ora pro nobis
wavs/314.wav|al povero naldi toccava anche di morire fuori della propria casa bisognava mandar qualcuno a cercare questi abiti e un altro pensiero ancora gli annunzi funebri a stampa
wavs/315.wav|c'è di buono faceva intanto notare il piccolo de petri al deodati che non restano male quanto a è sempre qualche cosa nella tremenda sventura certo certo intanto scappiamo gli rispose il deodati casco dal sonno
wavs/316.wav|il cancello davanti al giardino che circonda il basso edificio era aperto o meglio accostato segno che i becchini avevano già portato il carico alla sala
wavs/317.wav|un piccolo grumo si stacca gira e poi embolé interponimento da che dipende la vita d'un uomo
wavs/318.wav|gaspare naldi di corporatura potente sorretto il busto da una pila di guanciali con una vescica di ghiaccio in capo il volto paonazzo
wavs/319.wav|con gli stivaloni il fucile appeso alla spalla e la cartuccera al ventre costui non sapeva ancora accordarsi bene al contegno degli altri
wavs/320.wav|tutti in prima più che afflizione ne provarono sbigottimento e ciascuno con ansia domandò più precisi ragguagli
wavs/321.wav|entrai non ero mai entrato solo a quell'ora nella sala paura no ma vi assicuro che una certa inquietudine nervosa me la sentivo addosso attraversando quelle stanze in fila
wavs/322.wav|avvenne di poter rifare il racconto della visita del naldi al cilento col particolare saliente del bicchier d'acqua a un nuovo visitatore il quale arrivato la sera stessa da un paese vicino era accorso alla notizia così come si trovava
wavs/323.wav|embolé interponimento mi spiego avviene l'arresto e il colpo gli ascoltatori si guardarono l'un l'altro negli occhi senza fiatare come colpiti tutti dall'oscura minaccia di quel male
wavs/324.wav|si provò a far più volte spracche con la lingua inceppata come se volesse inghiottire ed emise un suono inarticolato tra il gemito e il sospiro richiudendo lentamente le palpebre
wavs/325.wav|non è colpo apoplettico embolia cerebrale ripeté a bassa voce il dottor bax come confidasse un gran segreto e spiegò brevemente la parola e il male
wavs/326.wav|il piccolo de petri atteggiato di mestizia gli domandò a che siamo il bax aprì le braccia in risposta chiudendo gli occhi e traendo un gran sospiro ma c'è tempo signor mio non si può dire
wavs/327.wav|e accostandosi alla mensola trasse dall'astuccio una siringhetta la pulì la provò due volte facendone sprillare un po d'acqua poi la riempì di caffeina e s'appressò al letto
wavs/328.wav|mommina oltre alle tante cose che capiva aveva anche la passione dei melodrammi e rico verri rico verri aveva fatto tre duelli per lei raul ernani don alvaro
wavs/329.wav|cominciò a dire tra i singhiozzi che si mutavano in strani scatti di riso il teatro il teatro ecco qua il teatro la forza del destino ah voi piccoline mie povere animucce mie non sapete
wavs/330.wav|era in sua moglie vivo perenne indistruttibile nei ricordi di lei in quegli occhi che avevano veduto in quelle labbra che avevano baciato
wavs/331.wav|resistito a tutti i costi agli incitamenti alle pressioni alla rivolta delle sorelle e della madre eccolo là pallido fremente nel vederla assediata le teneva gli occhi addosso lí lí per scattare alla minima osservazione di uno di quegli ufficiali
wavs/332.wav|tese l'orecchio guardò infoscandosi le finestre serrate chi cantava in casa sua
wavs/333.wav|ve lo dico io ve lo dico io venite tornate ai vostri lettucci per non raffreddarvi ora ve lo faccio io sí sí ora ve lo faccio io il teatro venite
wavs/334.wav|il giorno dopo rincasando due ore prima del solito nell'introdurre le due chiavi tedesche nei buchi delle serrature credette di udire strane grida nell'interno della casa
wavs/335.wav|ah quegli occhi in quei visini smorti pareva che essi soltanto crescessero dalla paura che li teneva sempre sbarrati
wavs/336.wav|i trovò uno di quei manifestini di teatro a stampa che si distribuiscono nei caffè e per le vie i si annunziava per quella sera appunto nel teatro della città la prima rappresentazione della forza del destino
wavs/337.wav|colei che preparava agli altri i divertimenti e non ne godeva se non a costo di fatiche di veglie e di tormentosi pensieri il peso della famiglia era tutto addosso a lei perché la madre faceva da uomo anche quando don palmiro non era alla zolfara
wavs/338.wav|lei non si curava affatto di sapere dove andasse la sua assenza era il piú gran sollievo che potesse sperare messe a letto le figliuole ogni sera stava ad aspettarlo affacciata a quella
wavs/339.wav|né che piú tenesse il busto né che si prendesse la minima cura della persona non valse a nulla la nascita d'una prima figlia e poi d'una seconda
wavs/340.wav|mommina non poté piú né cantare né ballare né andare a teatro e neanche piú ridere come prima mommina era buona la piú saggia tra le quattro sorelle la sacrificata
wavs/341.wav|e le quattro sorelle dotate di discrete vocette cantavano in costumi improvvisati anche le parti da uomo coi baffetti sul labbro fatti con tappi di sughero bruciati e certi cappellacci piumati e le giubbe e le sciabole degli ufficiali
wavs/342.wav|nel sospetto si raffermò la sera del dí seguente trovando la moglie disfatta con un affanno da cavallo gli occhi schizzanti il volto congestionato incapace di reggersi in piedi e le figliuole addirittura imbalordite tutti
wavs/343.wav|poteva ormai parere tra l'altro uno scherno atroce la gelosia di quell'uomo per una donna a cui dietro le spalle non piú sostenute dal busto erano quasi scivolate
wavs/344.wav|gracili pallide mute andavano dietro alla mamma nell'ombra di quella carcere aspettando ch'egli uscisse di casa per affacciarsi con lei a quell'unica finestretta aperta
wavs/345.wav|stupite allora ella non potendo in prima articolar parola si mise ad agitare quel manifestino e poi tranghiottendo le lagrime e scomponendo orribilmente il volto lagrimoso per sforzarlo a sorridere
wavs/346.wav|lei al rezzo placido dei verdi faggi correte o giovani vaghe beltà rico verri sapeva che da qualche tempo la moglie soffriva di mal di cuore e finse di credere a un improvviso assalto del male
wavs/347.wav|ora la chiamava momma o anche quando pur con la voce la voleva percuotere mò per fortuna da qualche tempo non stava piú molto in casa usciva anche di sera e non rincasava mai prima del tocco
wavs/348.wav|verri con un urlo di rabbia s'avventò sopra il corpo caduto della moglie e lo rimosse con un piede era morta
wavs/349.wav|non arrivò all'ultima aria di leonora pace pace mio dio si mise a cantarla con tanta passione che dopo i versi come il dí primo da tant'anni dura profondo il mio soffrir
wavs/350.wav|destino vedere quell'annunzio leggere il titolo dell'opera e rompere in un pianto disperato fu tutt'uno il sangue le aveva fatto un tuffo le era piombato d'un tratto al cuore e d'un tratto risalito alla testa
wavs/351.wav|e non gli bastava ogni mattina aver chiuso con quelle due chiavi la porta stava un pezzo a sospingerla con tutte e due le braccia furiosamente per assicurarsi che era ben serrata
wavs/352.wav|e subito proferito il nome gli veniva di stringerle le bianche e fresche braccia trasparenti sotto il merletto della camicetta nera
wavs/353.wav|non trovò una serva che volesse acconciarsi a stare in quella prigione e si condannò a scendere ogni giorno al mercato per la spesa e condannò la moglie ad attendere alla cucina e alle piú umili faccende domestiche
wavs/354.wav|tutti gli ugonotti tutti dalla prima all'ultima battuta aveva loro cantato e non solo cantato anche rappresentato sostenendo a volta a volta e anche a due e tre alla volta tutte le parti
wavs/355.wav|solo tegole gialligne piú alte piú basse spioventi per ogni verso rico verri si fece venire dalla germania due diverse serrature speciali
wavs/356.wav|una sola piccola aperta alla vista della lontana campagna del mare lontano della cittaduzza non si scorgevano altro che i tetti delle case i campanili delle chiese
wavs/357.wav|crebbe anzi con esse il martirio di lei e tanto piú quanto piú le due povere creaturine man mano con gli anni cominciarono a comprendere
wavs/358.wav|che nessuno del paese si sarebbe mai messo con lei come nessuno di quegli ufficiali si sarebbe mai lasciato prendere da qualcuna di loro il verri invece non scherzava tutt'altro e certo l'avrebbe sposata se ella avesse obbedito a quelle proibizioni
wavs/359.wav|se le portavano a teatro nella loro barcaccia e ogni sorella tra due ufficiali era da quello a sinistra sventagliata e contemporaneamente da quello a destra servita in bocca d'una caramella o d'un cioccolattino in continente si faceva cosí
wavs/360.wav|fiammeggiandole innanzi agli occhi il teatro della sua città il ricordo delle antiche serate la gioja spensierata della sua giovinezza tra le sorelle
wavs/361.wav|a bere un po d'aria a guardare il mare lontano e a contarvi nelle giornate serene le vele delle paranze a guardare la campagna e a contare anche qua le bianche villette sparse tra il vario verde dei vigneti dei mandorli e degli olivi
wavs/362.wav|bisognava vedere mommina ch'era la piú pienotta di tutte nella parte di siebel nel faust le parlate d'amor o cari fior i cori li cantavano tutti a squarciagola anche donna nicodema dal pianoforte
wavs/363.wav|si precipitò in casa salí a balzi la scala trovò in camera dietro la cortina del letto il corpo enorme della moglie buttato per terra con un cappellaccio piumato in capo i baffetti sul labbro fatti col sughero bruciato
wavs/364.wav|una di quelle sere ritrattasi sul tardi dalla finestretta e vedendo nella camera buttato scompostamente su una seggiola l'abito che il marito soleva indossare
wavs/365.wav|gli spettacoli che vi si davano la ribalta l'orchestra gli scenarii poi a narrare l'argomento dell'opera e a dire dei varii personaggi
wavs/366.wav|mi potrò l'immagin sua dal cor fu irremovibile e lo sposò
wavs/367.wav|fu imprigionata nella piú alta casa del paese sul colle isolato e ventoso in faccia al mare africano tutte le finestre ermeticamente chiuse vetrate e persiane
wavs/368.wav|mentre la generala restava troneggiando a guardia delle seggiole d'affitto disposte in circolo vuote e fulminava i compaesani che le lanciavano occhiatacce di scherno e di disprezzo
wavs/369.wav|e davanti il ventre salito enormemente quasi a sorreggere il grosso petto floscio per una donna che s'aggirava per casa ansante
wavs/370.wav|ricondotte a letto le figliuole tutta accesa in volto e sussultante ancora dai singulti prese a descrivere affollatamente il teatro
wavs/371.wav|il padre aveva fama in paese d'usurajo e d'uomo cosí geloso che in pochi anni aveva fatto morir la moglie di crepacuore
wavs/372.wav|brutti selvaggi che non erano altro idioti che non sapevano che in continente si faceva cosí tutto andò bene finché rico verri il quale s'accordava prima con donna ignazia nell'odio per tutti i selvaggi
wavs/373.wav|nel sentirle parlare cosí non poteva tenersi di piangere e piangeva silenziosamente mordendosi il labbro e carezzando le loro testine
wavs/374.wav|rincasando dal teatro rico verri notò subito nel volto della moglie un'accensione insolita ella temette che il marito la toccasse si sarebbe accorto allora del fremito convulso che ancora la agitava tutta
wavs/375.wav|finché il cordoglio non le faceva venire l'affanno un affanno insopportabile per cui avrebbe voluto balzare in piedi smaniosa ma non poteva
wavs/376.wav|e scattò difatti una sera e successe un parapiglia seggiole per aria vetri rotti urli pianti convulsioni tre sfide tre duelli ferí due avversari e fu ferito dal terzo
wavs/377.wav|mommina capiva tante cose prima di tutto che gli anni passavano che il padre con quel disordine in casa non riusciva a mettere un soldo da parte
wavs/378.wav|sicilia s'erano messi attorno come tante mosche all'unica famiglia ospitale la famiglia la croce composta dal padre don palmiro ingegnere minerario sampognetta come lo chiamavano tutti perché distratto fischiava sempre
wavs/379.wav|le due figliuole si svegliarono di soprassalto e accorsero spaventate in camicina credevano che fosse ritornato il padre vedendo la madre piangere sola con quel foglietto di carta gialla sulle ginocchia restarono stupite
wavs/380.wav|il cuore il cuore le batteva precipitoso come il galoppo d'un cavallo scappato ah il cuore il cuore non le reggeva piú fors'anche per tutta quella grassezza per tutta quella gravezza di carne morta senza piú sangue
wavs/381.wav|gli era divampata subito dopo il matrimonio la stessa gelosia del padre anzi piú feroce esasperata com'era da un pentimento senza requie e dalla certezza di non potersi guardare in alcun modo per quante spranghe mettesse alla porta e alle finestre
wavs/382.wav|si mise a cantare con strani gesti questa e quell'aria e i duetti e i cori a rappresentar la parte dei varii personaggi tutta la forza del destino finché esausta con la faccia paonazza dallo sforzo
wavs/383.wav|se il teatro era chiuso scuola di galanteria e danze e rappresentazioni ogni sera in casa la croce la madre sonava a tempesta sul pianoforte tutti i pezzi d'opera che avevano sentito nell'ultima stagione
wavs/384.wav|quando una settimana dopo ancora col polso fasciato si ripresentò in casa la croce fu investito dalla generala su tutte le furie mommina piangeva le tre sorelle cercavano di trattenere la madre
wavs/385.wav|svaporate le prime furie il verri per puntiglio promise che appena terminato il servizio d'ufficiale di complemento avrebbe sposato mommina
wavs/386.wav|nera stringergliele di nascosto forte forte con tutta la veemenza del desiderio fino a farle emettere un piccolo grido
wavs/387.wav|la vita come te la stringeva cosí cosí e la bocca come te la baciava cosí
wavs/388.wav|dalla madre donna ignazia oriunda napoletana intesa in paese la generala e chiamata da loro chi sa poi perché donna nicodema e da quattro belle figliuole pienotte e sentimentali vivaci e appassionate mommina e totina dorina e
wavs/389.wav|assistevano atterrite a quei súbiti assalti di pazzia furiosa a quelle scene selvagge per cui i loro visini si scolorivano e s'ingrandivano i loro occhi smisuratamente
wavs/390.wav|le bimbe avevano ancora negli orecchi l'aria di marcello pif paf pif dispersa sen vada la nera masnada e il motivo del coro che avevano imparato a cantare insieme con lei
wavs/391.wav|come tanti dadi neri vaneggianti in quel chiarore udiva nel silenzio profondo dalle viuzze piú prossime qualche suono di passi
wavs/392.wav|nella villa comunale sonava allora la banda del reggimento e il profumo intenso e soave dei gelsomini e delle zàgare nel caldo alito della sera inebriava
wavs/393.wav|cosí e la baciava e la mordeva e le strappava i capelli quei poveri capelli non piú pettinati perché egli non voleva che si pettinasse piú
wavs/394.wav|e le due figliuole sedute su due seggioline accanto immobili con le mani su le ginocchia gli occhi spalancati e le boccucce aperte in attesa che la rappresentazione della mamma seguitasse
wavs/395.wav|non sapeva a quali patti egli per la pazzia di spuntarla contro tutti quegli ufficiali si fosse arreso col padre usurajo e quali altri avesse con se stesso stabiliti non solo per compensarsi del sacrificio che gli costava quel puntiglio
wavs/396.wav|la voce di qualche donna che forse aspettava come lei l'abbajare d'un cane e con piú angoscia il suono dell'ora dal campanile della chiesa piú vicina
wavs/397.wav|a venticinque anni ufficialetto di complemento rico verri si piaceva della compagnia degli altri ufficiali del reggimento tutti del continente i quali non sapendo come passare il tempo in quella polverosa città dell'interno della sicilia
wavs/398.wav|con lenti passi faticosí spettinata imbalordita dal dolore ridotta quasi materia inerte ma egli la vedeva sempre quale era stata tanti anni addietro quando la chiamava mommina o anche mummi
wavs/399.wav|con la scusa che in continente si faceva cosí quegli ufficiali tra lo scandalo e la maldicenza di tutte le altre famiglie del paese erano riusciti a far commettere a quelle quattro figliuole le piú audaci e ridicole matterie
wavs/400.wav|a poco a poco innamorandosi sul serio di mommina non cominciò a diventare un selvaggio anche lui e che selvaggio alle feste alle matterie dei colleghi ufficiali egli veramente non aveva mai partecipato
wavs/401.wav|era uscito quella sera piú presto del solito e s'era vestito d'un altro abito che teneva riposto per le grandi occasioni pensò di frugare per curiosità nella giacca prima di appenderla
wavs/402.wav|per la sua gelosia non c'era salvezza era del passato il tradimento era lí chiuso in quella carcere
wavs/403.wav|a prendersi con esse certe libertà di cui ogni donna avrebbe arrossito e anche loro certamente se non fossero state piú che sicure che proprio in continente si faceva cosí e nessuno avrebbe trovato da ridirci
wavs/404.wav|avrebbe rappresentato loro un'altra opera piú bella gli ugonotti sí e poi un'altra una al giorno cosí le sue care piccine avrebbero almeno vissuto della sua vita d'un tempo
wavs/405.wav|richiudeva con una spallata la porta e appena liberatosi del carico correva a ispezionare tutte le imposte pur assicurate internamente da lucchetti di cui egli solo teneva le chiavi
wavs/406.wav|credendo piú conveniente che intervenisse il padre invece a mettere a posto colui che senz'alcuna veste s'era permesso di dettar legge in casa d'altri ma don palmiro sordo se ne stava al solito a fischiare di là
wavs/407.wav|né ella poteva negare ella non poteva altro che piangere e spaventarsi allorché se lo vedeva sopra terribile scontraffatto dall'ira per uno di quei ricordi che gli aveva acceso la visione sinistra dei sospetti piú infami
wavs/408.wav|la generala aveva già chiesto informazioni nella vicina città su la costa meridionale dell'isola e aveva saputo ch'egli era sí d'agiata famiglia
wavs/409.wav|ma anche per rialzarsi di fronte ai suoi compaesani a cui era ben nota la fama che nella città vicina godeva la famiglia della moglie
wavs/410.wav|com'erano vestiti e infine tra lo stupore delle piccine che la guardavano sedute sul letto con tanto d'occhi e temevano che fosse impazzita
wavs/411.wav|guardava le stelle aveva sotto gli occhi tutto il paese una strana vista tra il chiarore che sfumava dai lumi delle strade anguste brevi o lunghe tortuose in pendío la moltitudine dei tetti delle case
wavs/412.wav|perché misurava il tempo quell'orologio a chi segnava le ore tutto era morto e vano
wavs/413.wav|in continente si faceva cosí e sempre per fare come si faceva in continente quando la domenica sera sonava nella villa comunale la banda del reggimento ognuna delle quattro sorelle si allontanava a braccetto d'un ufficiale per i viali piú reconditi a inseguire le lucciole niente di male
wavs/414.wav|di fronte alla domanda di matrimonio volle perciò che la figlia avesse qualche giorno per riflettere e tanto lei quanto le sorelle sconsigliarono mommina di accettare
wavs/415.wav|quando la mattina seguente egli notò qualcosa d'insolito anche negli occhi delle figliuole entrò in sospetto non disse nulla ma si propose di scoprire se mai ci fosse qualche accordo segreto sopraggiungendo in casa
wavs/416.wav|non poté andare piú avanti scoppiò di nuovo in pianto ma si riprese subito si alzò fece ridistendere nei lettucci le figliuole sbalordite e baciandole e rincalzando le coperte promise che il giorno appresso appena uscito di casa il padre
wavs/417.wav|non erano mai uscite di casa e avrebbero tanto desiderato di esser là in mezzo a quel verde e domandavano alla madre se lei almeno fosse mai stata in campagna e volevano sapere
wavs/418.wav|cosí è vero le ruggiva sul volto ti stringeva cosí le braccia cosí
wavs/419.wav|rincasando non permetteva neppure al ragazzo faservizii di salire in casa si caricava di tutti i pacchetti e gl'involti della cesta
wavs/420.wav|aveva assistito soltanto divertendocisi non appena aveva voluto provarsi a fare come gli altri cioè a scherzare con quelle ragazze subito da buon siciliano aveva preso sul serio lo scherzo e allora addio spasso
wavs/421.wav|abbiamo fatto quasi un capitombolo sai per miracolo la miseria non ha battuto alla nostra porta ma in compenso ti ripeto ora sono libero e padrone del tuo sta bene ma se non sei più ricco perché sei venuto a roma
wavs/422.wav|la tua signora s'arrischiò a domandare luca alla fine il currao abbassò la testa e borbottò sono solo è fuori di roma è a roma amico pelletta ti dirò a casa parliamo ora di te
wavs/423.wav|no grazie me le porto da me non pesano molto il bagaglio lo lasci in deposito alla stazione quale bagaglio fece luca pelletta ho questi due colli soltanto libri e biancheria
wavs/424.wav|se vuoi lavarti lì c'è l'occorrente e non hai uno specchio domandò afflitto e reso timido da tanta miseria luca guardando in giro le pareti polverose
wavs/425.wav|gli anni e quel vestito un gran maestro di musica con quella camicia con quella giacca con quei calzoni e quelle scarpe dunque nella miseria
wavs/426.wav|ma mia moglie era una bella e rispettabilissima signora la povertà amico pelletta senza la povertà forse non l'avrebbe fatto non era poi tanto cattiva in fondo
wavs/427.wav|luca accettò con entusiasmo la proposta e s'avviarono in silenzio davanti alla soglia di casa il pelletta trattenne per un braccio
wavs/428.wav|avevo lì presso l'asciugamani uno specchio se non m'inganno se lo sono portato via e come fai per guardarti domandò luca costernato non ci penso neppure
wavs/429.wav|rendituccia modesta ma sicura cinque lire al giorno i bastano santi currao sghignò forte squassando la testa centocinquanta lire al mese e che te ne fai
wavs/430.wav|poi gli batté la spalla con una mano e gli disse socchiudendo gli occhi santi risorgeremo lascia fare a me statti quieto brontolò il currao e tutti e due si perdettero
wavs/431.wav|si scoprì il capo solennemente si batté più volte l'ampia fronte rischiarata dal lume vedi cervo esclamò e le grosse pallide labbra allargandosi a un orribile ghigno scoprirono i denti serrati gialli dai lunghi digiuni
wavs/432.wav|danne un pezzetto anche a me si alzò e si mise a passeggiare per la camera col testone sul petto e le mani dietro la schiena
wavs/433.wav|digiuni luca pelletta lo guardò perplesso quasi consigliandosi con l'espressione del volto del currao se dovesse riderne o no cervo cervo ripeté santi
wavs/434.wav|pavimento luca pelletta dritto sulla vita accigliato lo esaminava e dunque la tua signora il currao alzò il testone e guardò un pezzo negli occhi l'amico e dalli con la mia signora
wavs/435.wav|ti fiuto tu puzzi di la verità sei più miserabile di me no perché fece luca istintivamente subito si riprese forse no questo tuo di un po a quanto ammonta
wavs/436.wav|sotto gli occhi di luca pelletta pieni di tanto stupore le labbra del currao si allargarono a un ghigno muto tu sei ricco amico pelletta e il tempo non ti deteriora andiamo andiamo ma ti pongo questo patto
wavs/437.wav|un attaccapanni appeso alla parete seggiole impagliate un lavamano santi currao accese il lume sul tavolino e invitò l'amico a sedere
wavs/438.wav|eh sì affermò luca è un fatto che a me il mangiar poco mi conferisce ma forse sono un po troppo pallido questa sera no sei pallido perché sei povero raffibbiò il currao via usciamo tu vuoi certo vedere il colosseo al lume di luna
wavs/439.wav|quantum mutatus ab illo ma che abillo gli anni amico pelletta gli anni sì ma anche luca lo squadrò alla luce delle lampade elettriche
wavs/440.wav|ti tratterrai dunque poco no perché sono venuto forse per sempre così a mani vuote andarono per un tratto in silenzio
wavs/441.wav|un camerotto squallido sudicio in disordine con un letto in un angolo non rifatto chi sa da quanti giorni un tavolino rustico senza tappeto presso l'unica finestra
wavs/442.wav|e quella barba incolta già quasi grigia cresciuta più sulle gote che sul mento e quella faccia pallida e grassa e quelle occhiaje gonfie intorno agli occhi acquosi come mai era divenuto anche più corto di statura
wavs/443.wav|ho sì quanto mi basta poco ma io ho bisogno di poco nulla da buttar via è vero che in compenso ora sono divenuto padrone del mio
wavs/444.wav|chi sa forse no non si può dire la povertà capisci che fa il ferro al fuoco si torce ebbene e tu marito arrivi fino al punto di dire a tua moglie m'hai fatto le corna t'hanno procacciato pane sì e allora hai fatto benone
wavs/445.wav|intontito dal viaggio tra la ressa e il rimescolio dei passeggeri che gli davano la vertigine restò a mirarlo sbalordito oh tu santi e come mai così che cosa
wavs/446.wav|confermando col capo più volte di seguito e non l'ho cacciata io sai se n'è andata via lei da sé io sono così aggiunse afferrandosi con ambo le mani la barbaccia incolta su le gote
wavs/447.wav|e ora che fa domandò timidamente luca il currao seguitò a passeggiare come se non avesse udito la domanda non sai dov
wavs/448.wav|vedrai sospirò luca socchiudendo di nuovo gli occhi misteriosamente è la mia città l'ho sempre sognata amico pelletta ho un vago sospetto riprese santi currao
wavs/449.wav|arrivati in fondo al viale il currao si cacciò nel portoncino di casa e prima di mettersi a salire disse a luca ti prego di parlare sottovoce
wavs/450.wav|credo parola d'onore di un po come ti sembro compassionevole amico pelletta no dico ti pare che stia male in faccia no ancora non pare fece santi
wavs/451.wav|è vero che io per lei fui marito esemplare le portavo tutto quel po che guadagnavo tranne qualche soldo per mantenermi l'occhio vivo ma è pur vero che l'uomo per quanto porco sia vale sempre mille volte più di qualunque donna dici di no amico pelletta
wavs/452.wav|e intanto concluse santi prima base ci vuole il pane non dire sciocchezze e per giunta in latino rimasero un buon pezzo in penoso silenzio santi currao sedette presso il tavolino con la testa bassa e gli occhi fissi sul pavimento
wavs/453.wav|il currao si fermò davanti al lume fa la puttana disse non consumiamo petrolio inutilmente lavati se lo credi proprio necessario e usciamo non vuoi cenare no rispose luca ho desinato a napoli piuttosto bene non ci credo
wavs/454.wav|non una parola sul paesaccio in cui io e tu abbiamo avuto la sciagura di nascere chi è vivo è vivo chi è morto è morto non voglio saperne nulla non c'è bisogno di prendere la vettura sto qua in fondo al viale da a me la valigia o la cassetta
wavs/455.wav|ma il pretto necessario e basta perché sei venuto a roma sono una bestia dimenticavo che tu hai quattrini da buttar via t'inganni corresse con un sorrisetto bonario il pelletta
wavs/456.wav|non avrebbe riconosciuto alla stazione di roma santi currao se questi non gli si fosse fatto avanti chiamandolo ripetutamente amico pelletta amico pelletta
wavs/457.wav|fai male santi perché il fisico il vero fisico è il pane amico pelletta sentenziò bruscamente il currao ah nego nego fece luca non solo pane vivit homo
wavs/458.wav|pago dodici lire al mese amico pelletta e non sono rispettato do qualche lezione di musica e non mi pagano viene la fine del mese e io non pago e più non pago e meno sono rispettato
wavs/459.wav|finestre il mesciardi si stropicciò le mani come per dire allegri è venuto lo spasso e quagliolino domandò piombo natale hai ragione
wavs/460.wav|pompeo lagúmina s'era tutto rinfrescato con abbondanti abluzioni e venne a prender posto beato e sorridente nell'ampio faccione di gigante pacifico tra il professor picinelli e i due quagliola portava sotto il braccio un grosso libraccio rilegato eh
wavs/461.wav|signori vanno a dormire io ritorno ai miei libri buon riposo e salí alla sua celletta veramente armato di tutta la buona volontà si mise a studiare
wavs/462.wav|andiamo s'aggirarono per la macchia come due segugi parecchie ore arrestandosi di tratto in tratto sospesi ansiosi a ogni minimo rumore al crollo d'una foglia secca in distanza
wavs/463.wav|e discuteva e accettava i sennati consigli di questo e di quello e poi parlava degli studii già compiuti per la costruzione della funicolare tutto pronto al prossimo ottobre
wavs/464.wav|la voce di natale si sentiva ora a mano a mano piú prossima sotto la macchia il signor lanzi con l'ex deputato quagliola calvo e
wavs/465.wav|poteva piú sopravvenne arrovellato come una furia d'inferno natale col randello brandito sú majale sú perché pare che un asino si debba offendere a sentirsi dare del majale
wavs/466.wav|poco dopo tramontato il sole gli avventori del romitorio si disponevano a desinare sotto gli alberi della vetta dalla parte di levante
wavs/467.wav|quanta gente signore signorine venute sú giocondamente coi somarelli dai paesi vicini dalla parte di levante tra due alberi
wavs/468.wav|niente un ruzzolone perbacco bisognava andar cauti con tutto quel pacciame di foglie per terra lubrico tappeto s'era fatto un po male all'osso sacro
wavs/469.wav|e scrisse alla sua cara sandra che egli lassù era solo solo in compagnia d'un grosso cane che i vecchi frati non avevano potuto indurre ad abbandonare
wavs/470.wav|e quel povero cavaliere riprese il lagúmina ah perciò jeri gli hanno fatto tanta festa ma glie la fanno ogni giorno raffibbiò quagliolino
wavs/471.wav|e il libro guarda era scivolato fino a quel tronco laggiù il lagúmina non ebbe piú coraggio di muovere un passo si teneva aggrappato a un cespuglio e provava ad allungare un piede via fino a quel tronco là
wavs/472.wav|un gigante miope furibondo contro la propria lente che non gli si reggeva piú sul naso sudato le ampie tese del cappello di tela bianca gli s'erano ammoscite e appiccicate sul faccione dal troppo sudore
wavs/473.wav|fu proprio un fulmine a ciel sereno pompeo lagúmina rimase impietrito con le due bacchette levate e il cerchietto ch'era per aria venne a insertarglisi su la fronte come una corona risero tutti e rise anche lui cercando di dominarsi
wavs/474.wav|a cui sandrina non risparmiava né sgarbi né beffe povera sandrina ma che poteva farci lui il cuore sí largo un mare
wavs/475.wav|e anche pompeo lagúmina distolse gli occhi da quello spettacolo aggrottando le ciglia ah lui no lui non doveva piú guardare donne ne portava una nel cuore e basta
wavs/476.wav|e si provò davvero a caricarsi l'asino tra le risate fragorose degli spettatori ma se è una montagna gemette l'asinajo per scusarsi col principale
wavs/477.wav|mangiando chiacchierando dimenticò la stizza e il dispiacere e poté fare onore al suo appetito tanto che stentò non poco alla fine a sollevarsi dalla seggiola ma nessuna remissione adesso studiare
wavs/478.wav|scelse il libro da portarsi prese il quaderno degli appunti e via s'era da poco internato nella macchia quando un grido represso lo fece sobbalzare
wavs/479.wav|l'avvocato mesciardi che faceva la corte alla signora quagliolino il figlio del deputato che tentava di farle la corte anche lui e si rovinava la salute da povero collegiale e infine il pretino don vinè che ne fuggiva la tentazione
wavs/480.wav|prima di tutto i libri a posto erano le cinque in punto l'ora stabilita e pompeo lagúmina contentone si diede una fregatina alle mani
wavs/481.wav|gli scriveva la madre e gli diceva che alla figlia era bastato lo spettacolo indecente di quel giorno perché rinsavisse e le desse finalmente la consolazione di accogliere il suo saggio antico consiglio quello di accettar la mano del cugino mimmino orrei
wavs/482.wav|ma il naso no che c'entrava e per miracolo non gli s'erano rotte le lenti urtando nel tronco via con piú cautela era pur divertente quell'andar cosí a volate un'altra e poi un'altra giú giú di tronco in tronco si ridusse fin quasi a piè del monte
wavs/483.wav|ma per quanto cercassero non riuscirono a scoprire i due colpevoli e cosí anche quella mattina si fece l'ora della colazione senza che pompeo lagúmina avesse aperto il libro mercoledí giovedí venerdí
wavs/484.wav|io me ne ritorno in città e voglio essere accompagnato da tutta la comunità fino all'uscita della macchia non posso mi scusi rispose il lagúmina lei ha già tanta bella compagnia i lasci studiare
wavs/485.wav|eh sí difatti borbottò il lagúmina passandosi una mano su la fronte e su gli occhi come se davvero avesse fin'allora studiato ma non tanto per farlo credere agli altri quanto per il bisogno angoscioso di crederlo egli stesso
wavs/486.wav|debbo studiare dichiarava l'infelice ogni volta affacciandosi alla finestra va bene va bene gli rispondevano dalla spianata il mesciardi o il quagliola o il picinelli
wavs/487.wav|poteva piú rifiutarsi si ritrasse dalla finestra sbuffò un'altra volta e scese presto però mi raccomando premise il tempo di scendete e di risalire gli risposero
wavs/488.wav|sobbalzare quagliolino tutto affocato in volto con gli occhi lustri s'era d'un subito rivoltato pancia a terra e lo guardava sospeso e sorridente
wavs/489.wav|non l'appetito però per dire la verità divorava si calò pulitamente nella voragine dello stomaco un bislungo di risotto senza accorgersene discorrendo del concorso
wavs/490.wav|vogliamo tentare se ci riesce di scovarli pompeo lagúmina non sapeva piú di che si parlasse voleva ripensare a quel che aveva detto e non ci riusciva disperazione
wavs/491.wav|faccia come vuole signore ma si levi di qua prego è troppo sudato può prendere un malanno grazie non c'è pericolo rispose il lagúmina
wavs/492.wav|lei ci perderà la vista glielo dico io esclamò con molta serietà il quagliola domenica veramente ecco s'era proposto di non perdere neppure un giorno neppure un minuto
wavs/493.wav|pensò che non aveva armi con sé gli sovvenne il racconto che il signor lanzi aveva fatto alcuni giorni addietro del suicidio d'un povero carabiniere il quale nello scorso inverno era venuto a buttarsi da uno dei rocchi del monte dalla parte di ponente
wavs/494.wav|è orribile non tanto veda questo tradimento che ci avviene per caso di scoprire quanto in generale l'accertamento della comune miseria umana della debolezza della nostra natura esposta alla mercé dei casi
wavs/495.wav|e seguitò su questo tono a lungo a lungo abbagliandosi lui stesso nei lumi del suo discorso e quasi inebriandosi della sua voce felice beato delle idee originali e profonde che gli sgorgavano cosí facilmente dal cervello
wavs/496.wav|temperò il lapis nero e poi quello rosso e turchino per certi suoi segni particolari espedienti mnemonici e finalmente si sedette per intraprendere la grande preparazione
wavs/497.wav|e accorrendo verso sandrina e la madre che stavano a osservarlo zitte zitte con l'occhialetto lí su lo spiazzo che bella improvvisata bugiardo imbroglione come ma no perché burattino buffone
wavs/498.wav|mugolava coi gomiti sul tavolino il testone tra le mani che tenevano forte acciuffati i capelli che colpa ha lui poveretto diceva intanto quagliola ai compagni su la spianata dopo essersi accertato che il suo figliuolo non stava lí ad ascoltarlo
wavs/499.wav|gli ha rotto il filo della schiena tornò a brontolare natale t'uccido tonò pompeo lagúmina voltandosi e alzando terribile un pugno non fiatare
wavs/500.wav|sandrina mia ma sentite vada via si vergogni non vollero lasciarlo parlare non vollero sentir scuse appena egli apriva bocca subito gli esplodevano cosí a bruciapelo un insulto per una
wavs/501.wav|orribile morte ma alla fine soccorso dalle risate delle signorine su la spianata egli poté sottrarsi all'incubo di quella idea
wavs/502.wav|cosí pian piano il nemico lo invase senza ch'egli se n'accorgesse gli occhi gli si chiusero da sé
wavs/503.wav|ma veramente diogene non quadrava bene al caso quel che sarebbe andato a capello veramente ah entrare al consiglio di stato allora sí la madre avrebbe acconsentito alle nozze
wavs/504.wav|ma come studiare come prepararsi al concorso lí in città dopo tante ore passate al ministero di agricoltura industria e commercio con la voglia matta di correre dalla fidanzata impossibile ci voleva un mesetto di licenza e andar lontano in qualche posto solitario
wavs/505.wav|circostanze propizie allo sviluppo dei germi del male in tutte le sue gradazioni dal piú piccolo fallo fino al delitto piú mostruoso ah il male è invincibile in noi invincibile
wavs/506.wav|una boccata d aria i si gonfiano le tempie i fuma la testa e ora si metteva a parlare fervorosamente per stordirsi ora se ne stava muto aggrondato e poco dopo riscappava tornava sú a studiare esortandosi a non perdersi
wavs/507.wav|nessuna delle signorine venute lassù quel giorno si dimostrava destra in quel giuoco e neppure la signora ardelli riusciva a insegnar loro il modo di lanciare il cerchio con le due bacchette e di coglierlo poi a volo
wavs/508.wav|accetterei molto molto volentieri rispose dolente il lagúmina e saprei non dubiti istituire col beneplacito del nostro don vinè un nuovo ordine coi fiocchi di romiti gaudenti brigata spendereccia
wavs/509.wav|poco dopo ronfava contemplato dagli altri avventori accorsi in punta di piedi al richiamo del terribile quagliolino zitti studia disse alla fine quagliola padre ponendosi un dito su le labbra
wavs/510.wav|bravo avvocato siamo già in porto ora si riposi un tantino pompeo lagúmina si mostrava loro gratissimo di quel momentaneo sollievo di quelle buone parole
wavs/511.wav|e borbottava potrebbero parlar piú basso brutte bestie egoisti si divertano è giusto durante la villeggiatura ma potrebbero andarsene piú al largo a conversare proprio qui dove sanno che c'è un pover'uomo che deve studiare
wavs/512.wav|ma li avrebbe lasciati cantare perbacco era una vera indiscrezione sapevano bene che egli non era venuto lassù per divertirsi padre lagúmina padre priore
wavs/513.wav|poi andava a buttarsi di nuovo sul letto e soltanto nel sonno trovava un po di requie dopo due giorni arrivò la risposta ma non di sandrina
wavs/514.wav|alle amorevoli esortazioni drizzò le orecchie e le ribassò subito chiudendo gli occhi e pensando evidentemente non dicono a me
wavs/515.wav|e di nuovo la smania lo assaltava come una vellicazione irritante allo stomaco un'angosciosa rabbia che lo rendeva crudele feroce contro se stesso si sarebbe preso a schiaffi sgraffiata la faccia
wavs/516.wav|mah vada a vedere di là e indicò un punto nella macchia il lagúmina vivamente incuriosito vi si diresse poco dopo quagliolino lo raggiunse
wavs/517.wav|incalzò pompeo lagúmina prendendo per le spalle natale e dandogli un poderoso scrollone e perciò l'asino non li porta osservò placidamente l'ex deputato quagliola
wavs/518.wav|il cuore gli si gonfiava dalla tenerezza gli spuntavano finanche le lagrime dietro gli occhiali se li sarebbe baciati si stizziva invece contro di loro e arrivava a odiarli quando si dimenticavano di lui e lo lasciavano lí solo nella celletta senza disturbarlo
wavs/519.wav|venga giú noi abbiamo già desinato no piú tardi se mai rispose il lagúmina adesso devo scrivere una letterina
wavs/520.wav|si affacciavano di tanto in tanto alle finestre dell'ex-convento ridotto da alcuni anni ad albergo il convento a dir vero era rimasto tal quale con le sue anguste cellette fornite di un lettuccio cosí stretto che a mala pena ci si poteva rigirare
wavs/521.wav|l'uomo serio quando abbia preso un impegno sia da vicino sia da lontano deve rispettarlo fedele anche col pensiero via via
wavs/522.wav|ma che dice mai signora esclamò con subita commozione il lagúmina ma io sarei felicissimo se non mi trovassi in queste angustie le promettiamo riprese la signora ardelli
wavs/523.wav|il giovane professor di liceo tancredi picinelli rosso di pelo magro lentigginoso compitissimo si fecero su la spianata innanzi al convento
wavs/524.wav|la sua intelligenza era proprio cosí a lampi era capace in certi momenti di restare come un allocco davanti a un ragazzino e in certi altri di stordire il mondo andiamo ebbene sí andiamo
wavs/525.wav|bravo pompeo e ora a risalire ti voglio e il libro ma guarda un po se l'era dimenticato per terra lassù e come ritrovarlo adesso fra tanti alberi
wavs/526.wav|ma non aveva già la sera avanti stabilito con se stesso che avrebbe cominciato da lunedì sí per assuefarsi un po alla montagna ecco e poi era già troppo tardi
wavs/527.wav|avrei bisogno d'una stanza appartata ah qua son tutte cellette di frati disse il signor lanzi fatte apposta per lo studio e per la meditazione signore ecco venga a vedere
wavs/528.wav|per l'orrore che la vista del letto gl'ispirava dopo il tradimento del giorno avanti il martedí mattina pompeo lagúmina decise di recarsi a studiare nella macchia all'ombra tranquillamente cosí anche nessuno lo avrebbe disturbato
wavs/529.wav|gli venivano spesso cosí a lampi spontaneamente si alzò pensò d'internarsi giú nella macchia che vestiva nel ripidissimo pendío tutto il monte che bellezza che ombra che frescura
wavs/530.wav|sporcaccione riguadagnò infine la vetta infocato strappato sbracato in un mar di sudore e con un formidabile appetito lunedí
wavs/531.wav|perché quantunque miope era bravissimo lui in quel giuoco finalmente una volta non seppe tenersi dal gridare a quelle signorine ma non così non così scusino
wavs/532.wav|e allora scappava disperato si presentava su la spianata ove all'ombra degli alberi quegli altri beati se ne stavano in ozio a sfrottolare
wavs/533.wav|e per carità di prossimo andava coi compagni sotto le finestre del lagúmina e lo chiamava perché egli potesse addebitar loro la colpa del tempo perduto e per offrirgli cosí il pretesto di sottrarsi senza rimorso al suo martirio
wavs/534.wav|i pochi avventori del romitorio esiliati lassù in vetta al monte da un pezzo sentivano la vociaccia di natale il somararo sú per l'erta faticosa sotto la macchia sci brrr sci brrr
wavs/535.wav|ma intanto venga un po giú che diamine un momento di respiro guardi abbiamo bisogno di lei ci levi un dubbio e fingevano di credere alla gran preparazione che egli diceva d'aver fatta in quel giorno e lo incoraggiavano
wavs/536.wav|qua si sta d'incanto esclamò levandosi insieme con gli altri e prendendosi il ventre con le mani soddisfatto satollo e ora un tantino al rezzo eh proprio ci vuole e andò a sdrajarsi piú là a piè d'un faggio
wavs/537.wav|sospirò chiudendo gli occhi e deponendo il libro su la tavola non ho proprio un minuto da perdere ciascuno degli avventori aveva il suo tavolino solo i due quagliola desinavano insieme
wavs/538.wav|come fare un lampo dei suoi la cassa su due seggiole accanto al tavolino ecco fatto e si mise con molta diligenza a disporre i libri per materia poi preparò la carta per gli appunti
wavs/539.wav|eh che vuole esclamò il lagúmina traendo un gran sospiro il luogo è tentatore traditore l'ozio la stagione l'uomo hic
wavs/540.wav|bravo bravo signor lanzi una vera indecenza quel natale co suoi somarelli arrembati sci brrr sci
wavs/541.wav|in quel vuoto orrendo in quella sospensione terribile della coscienza una truce idea gli s'era affacciata a cui egli avvilito perduto non sapeva ribellarsi
wavs/542.wav|bis portamene un altro eh l'aria montanina peccato che non possa goderne a mi mi conforta ecco mi conforta il pensiero che lo studio è stato sempre la mia passione
wavs/543.wav|e ch'egli lassù in quella solitudine alpestre sentiva freddo freddo anche dentro nell'anima cosí lontano da lei
wavs/544.wav|immeritamente da lei respinto ogni relazione tra lui e sandrina era rotta per sempre pompeo lagúmina si precipitò su la spianata con quella lettera in mano
wavs/545.wav|ma ci volevano anche i mezzi per miracolo a pompeo lagúmina non spuntarono le lagrime lí in presenza di tanta gente pensando a quello che aveva saputo fare sandrina per lui
wavs/546.wav|e riapriva i libri riprendeva la lettura dopo alcune pagine però incontrando la prima difficoltà risentiva piú profondo
wavs/547.wav|ogni mercoledí corredo grande di lepri starne fasani e pavoni e cotte manze et arrosti capponi e quante son delicate vivande
wavs/548.wav|si svegliò che era già quasi sera dio che aria rannuvolata gli gridò quagliola dallo spiazzo vedendolo alla finestra ho capito lei ci vuole proprio lasciar la pelle
wavs/549.wav|si alzò dal letto e decise di scrivere una lunga lettera di spiegazione a sandrina proponendosi di rimeditare sul proposito violento dopo la risposta della fidanzata a quella sua lettera
wavs/550.wav|le nove perbacco che dormitona domani lunedì alle cinque in piedi si levò si vestí si cacciò un altro librone sotto il braccio e scese su la spianata
wavs/551.wav|ma cosí nello scendere come nel risalire lo fecero parlar tanto del suo difficilissimo concorso che si ridussero su la vetta del monte all'ora della colazione
wavs/552.wav|e il grosso cane lo spiava intento coi grandi occhi buoni pieni di silenzio s'intenerí fino alle lagrime pompeo lagúmina rileggendo quella sua patetica lettera sincerissima nelle bugie
wavs/553.wav|se non lo trovo son rovinato sú sú lo ritrovò per fortuna dopo circa tre ore di smaniosa ricerca lo ritrovò lí aperto tra le foglie secche a piè del tronco
wavs/554.wav|e allora pilatus qua resterò io con tutti i miei comodi e un palmo di naso non sarebbe dunque mai sorto l'albergo di tipo svizzero lassù ma sí l'anno venturo senza dubbio
wavs/555.wav|man mano che i giorni passavano cosí vuoti ora per una ragione ora per un'altra da una parte l'avvilimento e il rimorso dall'altra la trepidazione angosciosa per gl'incombenti esami crescevano nell'anima di pompeo lagúmina
wavs/556.wav|gli avventori pe primi giorni tolleravano quella mancanza d'ogni comodità in grazia dello strano sapor di vita claustrale poi si annojavano pur senza volerlo riconoscere
wavs/557.wav|a un crollo piú forte del capo si svegliò intontito si guardò attorno vide il letto era inutile via bisognava assolutamente che si concedesse dopo tutto quel pasto con tutto quel caldo un'oretta di sonno un'oretta sola
wavs/558.wav|insieme l'avvocato mesciardi tese l'orecchio per sentire ciò che diceva il nuovo venuto avrebbe voluto goderselo anche lui ma non voleva lasciare il posto accanto alla signora ardelli ebbe un'idea trasse dal portafogli un biglietto da visita e andò a presentarsi al lagúmina
wavs/559.wav|glielo dico io non potrà resistere all'enorme fatica è vero signora ardelli ma l'avvocato mangerà concluse questa vorrà scusarci se non abbiamo saputo fare a meno della sua graziosa compagnia
wavs/560.wav|il picinelli si provò a persuadere con le buone l'asino a rialzarsi ma la povera bestia che conosceva soltanto il linguaggio del bastone
wavs/561.wav|la vista di tutti quei libri di cui già avrebbe dovuto leggere almeno una buona parte gli diventava intollerabile tutta quell'enorme materia di scienza politica giuridica amministrativa gli s'accumulava gli sorgeva davanti agli occhi come una montagna insormontabile che gli levava il respiro
wavs/562.wav|alle risa al frastuono il lagúmina si svegliò di soprassalto e poiché aveva sognato gli esami e aveva avuto paura d'un subito si tolse il libro di sotto il capo per mettersi a leggere con gli occhi gonfii e rossi dal sonno interrotto
wavs/563.wav|a cuore creso quanto a soldi eh diogene sí diogene quando buttò via anche la ciotola per bere nel cavo delle mani
wavs/564.wav|haec bestia sa bestia vile cede cede non c'è buona volontà che tenga vede me ero venuto qua apposta per studiare con questa notizia lei m'ha già tutto scombussolato
wavs/565.wav|vi montavano a turno altre signorine con gridolini d'allegro spavento a ogni spinta un po troppo forte dei giovanotti ai quali fingendo di non badarci di non pensarci lasciavano intanto ammirare nelle volate i bei polpacci stretti nelle calze colorate e traforate
wavs/566.wav|e nella calura asfissiante nell'ozio opprimente fra lo stridor lontano continuo delle cicale e gli zighi acuti dei grilli vicini ansiosi di sapere se quello stortaccio conducesse lassù qualche nuovo compagno di sventura o un visitatore momentaneo
wavs/567.wav|mentre il lagúmina infuriato diceva a natale non ti pago non avrai mercede il signor lanzi s'interpose pieno di garbo
wavs/568.wav|don vinè magrolino e disappetente ne rimase addirittura esterrefatto e il libro un po di pazienza a fin di tavola
wavs/569.wav|la signora ardelli dalla finestra sbruffò un'irrefrenabile risata il lagúmina alzò il capo irato ma vide che il riso era partito da una signora
wavs/570.wav|il suo spirito era come ubriacato dal dispetto ma il corpo gigantesco trionfava nella ricuperata libertà come se si fosse tolto un macigno dal petto
wavs/571.wav|e certi giorni diventavano cosí pungenti e forti ch'egli non poteva piú star solo lí nella celletta si vedeva proprio costretto a scappare per parlar con qualcuno e distrarsi
wavs/572.wav|pompeo lagúmina andò a chiudersi nella celletta e si buttò sul lettuccio ove rimase un pezzo in una tetraggine attonita di cui egli stesso a un certo punto ebbe sgomento
wavs/573.wav|e provò a spiccicarsi dal capo sudato il cappello di tela sorridendo anche lui come un buon bamboccione non se ne parli piú lo prende in grazia lei signora ma la signora ardelli era già scappata via dalla finestra
wavs/574.wav|e intontivano quel povero ragazzo che credeva di non meritarsi questo da lui quando poté riprender fiato dallo stordimento quagliolino domandò
wavs/575.wav|il lagúmina sorrise anche lui e gli domandò crudele l'ho disturbato no niente rispose abbassando gli occhi il giovinetto e aggiunse ha veduto di là
wavs/576.wav|i ha ammazzato l'asino mannaggia sacrò questi mentre sudava a svincolar con le mani e coi denti la corda che teneva legato il carico sul basto
wavs/577.wav|ma invece no forse natale lo comprese e cominciò allora anche a sonargli randellate di santa ragione però l'asino suona come se non le dessero a lui
wavs/578.wav|si precipitò su l'asino gridando a natale che si cacciò la testa tra le spalle me lo carico io mascalzone come morgante il caval de la badia
wavs/579.wav|si voltarono tutte a guardare verso la finestra e la signora ardelli lo pregò insistentemente lo supplicò di scendere a far da maestro solo per cinque minuti mi raccomando premise lagúmina
wavs/580.wav|e che per consolarsi studiava ininterrottamente anche durante il pasto frugale che ogni mattina un ragazzotto gli recava dal prossimo paesello lí nell'antico refettorio de frati deserto mentre il vento urlava di fuori squassando gli alberi annosi della vetta
wavs/581.wav|che colpa ha lui se la natura lo ha dotato di quel corpo cosí prepotente che vuol mangiare e dormire e che quando ha mangiato caschi il mondo non riceve piú cognizioni di sorta chiude gli occhi e buona notte può tenerseli aperti per forza quando non si può non si può
wavs/582.wav|son venuto qua appositamente per studiare riprese il lagúmina rivolgendosi all'albergatore e facendosi all'improvviso molto serio quasi scuro
wavs/583.wav|per me è vitale se non riuscissi ma che ma che non voglio neanche metterlo in dubbio ho però solo un mese davanti a me quando ci penso mi sento mancar
wavs/584.wav|allegri signori gridò agli amici sfaccendati non debbo piú dar l'esame posso ora assumere la carica di padre priore ehi cameriere che diamo oggi a questa brigata spendereccia
wavs/585.wav|e s'intenerí pensando alla sua sandra alla sua modesta sandrina che da due anni si consumava d'amore aspettando il giorno delle nozze e lottando contro l'arcigna madre che le teneva continuamente tra i piedi un cugino ricco quello stupido mimmino orrei
wavs/586.wav|e dàlli col priore intanto a non rispondere chi sa per quanto tempo avrebbero seguitato a chiamarlo e poi potevano anche credere che egli se ne stesse ancora a dormire s'affacciò alla finestra
wavs/587.wav|e guardava intanto laggiù in fondo azzurre e lievi nella lontananza le giogaje degli appennini buona spina dorsale della patria nostra
wavs/588.wav|con un segno evidentissimo che un uccellino vi s'era posato a leggere a studiare in sua vece e a digerir per lui subito subito tutte le cognizioni apprese in un batter d'occhio ma che sporcaccione
wavs/589.wav|trovarono affacciati alle finestre delle cellette gli altri quattro avventori in attesa la bionda signora ardelli il cui marito uomo da bene anzi da benissimo veniva ogni sabato sera dalla città vicina ov'era impiegato già cavaliere
wavs/590.wav|oggi è sabato arrivo adesso si mise a pensare poco dopo accendendo il sigaro beatamente domani domenica meglio cominciar da lunedí per assuefarmi prima almeno un po e togliermi ogni curiosità
wavs/591.wav|faccia piano in punta di piedi non so se ci siano ancora ma chi sono domandò di nuovo il lagúmina come non l'ha ancora capito ma il mesciardi e la signora
wavs/592.wav|capiva si agitò smaniosamente su la seggiola e riprese daccapo la lettura ora però concentrando invece sul libro tutta l'attenzione allentava per conseguenza lo sforzo di resistenza al sonno
wavs/593.wav|ecco belle idee cosí nell'ozio senza starci a pensare gliene venivano di tanto in tanto e qualche immagine robusta via via l'avrebbe superata quella prova tremenda non era uno sciocco perbacco
wavs/594.wav|sentiva in sé specialmente su le pàlpebre il nemico invasore il sonno e voleva con tutte le forze resistergli ma impegnando cosí in quello sforzo tutta l'attenzione leggeva e non capiva
wavs/595.wav|questo è vero si piegò a dire il lagúmina per cortesia e anche sí perché era indubitabile che una passeggiatina non l'avesse mai detto dunque scenda dunque scenda gridarono a coro gli sfaccendati
wavs/596.wav|naturalmente in quei giorni di tremenda attesa non gli fu possibile studiare e chi avrebbe potuto in quelle condizioni di spirito scendeva angosciato funebre a desinare e non s'accorgeva di mangiare
wavs/597.wav|soltanto si provò a levare a metà un'orecchia spelata quasi per sentire da qual parte venissero terzo stronfiando arrangolato comparve il nuovo avventore l'avvocato pompeo lagúmina
wavs/598.wav|preparazione avvocato lagúmina avvocato lagúmina ecco gli sfaccendati pompeo lagúmina sbuffò scotendo in aria rabbiosamente le pugna
wavs/599.wav|gli appennini spina dorsale della patria chi sa se qualcuno lo aveva mai detto prima di lui la testa gli riposava male appoggiata al tronco dell'albero si tirò piú giú e la posò sul libro
wavs/600.wav|non lo disturbiamo è già entrato al consiglio di stato ma ve lo lasciarono star poco ogni sabato sera la colonia del romitorio accoglieva con rumorosa festa il cavaliere ardelli di ritorno dalla città
wavs/601.wav|spendereccia ma proprio non posso ho i minuti contati debbo prepararmi a un concorso difficilissimo quello di referendario al consiglio di stato nientemeno esclamò il mesciardi eh purtroppo come si fa sospirò il lagúmina
wavs/602.wav|ecco la novità esclamò il mesciardi indicando il lagúmina le presentiamo il nostro padre priore il lagúmina si alzò sorridente ho detto che non posso accettare i vedono sto qui a rompermi la testa perdio è già sera leggendo non me n'ero accorto
wavs/603.wav|si affacciava allora non chiamato alla finestra per farsi vedere e tendeva irresistibilmente l'orecchio per sorprendere qualche parola dei loro discorsi
wavs/604.wav|io sono il piú anziano disse il quagliola ma in considerazione della statura sarà meglio cedere a lei avvocato lagúmina il priorato del nostro convento
wavs/605.wav|il signor lanzi per distrarre i suoi avventori mostrava loro il punto preciso dove la nuova costruzione sarebbe sorta e la descriveva coi piú minuti particolari la faceva vedere lí come se già ci fosse che splendore
wavs/606.wav|e al signor lanzi che aveva avuto la peregrina idea d'assumer l'impresa di quel sedicente albergo lassú e che prometteva ogni anno per l'anno venturo un albergo nuovo levato di pianta di tipo svizzero e la funicolare
wavs/607.wav|subito pompeo lagúmina aprí il libro anche qui fra tanto chiasso venne a dirgli l'avvocato mesciardi il quale per far dispetto alla signora ardelli che in quel giorno era tutta del marito se ne stava a guardar le gambe delle signorine
wavs/608.wav|pompeo lagúmina distratto continuamente dagli scoppi di riso di quelle signorine s'era affacciato piú volte furibondo alla finestra neppure in quel giorno festivo egli aveva voluto concedersi vacanza
wavs/609.wav|ma si studia bene di mattina lo sanno gridò stizzito il agúmina i lascino andare non mi trattengano se lei non si nutre osservò con la solita serietà flemmatica il
wavs/610.wav|signori salutò con un profondo inchino il lagúmina e seguí impettito con passo da granatiere il signor lanzi l'ex deputato quagliola e il professor picinelli alzarono il capo a guardare quelli che si erano goduta la scena dalle finestre
wavs/611.wav|prima comparve l'asino e cadde si abbandonò disperatamente con le orecchie ciondoloni gli occhi chiusi tutto trafelato e sbuffante come a dire che proprio non ne poteva piú
wavs/612.wav|signori miei chiedo chiusa sto qui dalle cinque a studiare già lo sanno non so nulla gridò il signor ardelli montando
wavs/613.wav|e son venuto a piedi gridò sollevandosi pompeo lagúmina codesto tuo asino non si regge su le gambe piú asino di te con quella cassa piena di piombo grugní allora natale di scienza bestia sono libri
wavs/614.wav|non sento ragione rispose l'ardelli non posso rinunziare al priore ma è l'onorevole quagliola il priore e allora io priore disse questi le ordino di scendere per accompagnare il nostro frate cercatore
wavs/615.wav|che cosa no sa stia tranquillo non ho veduto niente dico se ha veduto di là il bello spettacolo che offrono tra la macchia certi signori ah e chi
wavs/616.wav|insegnava da circa un'ora eh oilà oilà tutto sudato come si lanciasse il cerchietto delle grazie tra gli evviva e gli applausi di quella gaja frotta di signorine quando
wavs/617.wav|protendendo il possente torace lei è l'albergatore a servirla favorirmi grazie dunque senta io l'asino non l'ho toccato i son provato a cavalcarlo i piedi mi strisciavano per terra poi a un certo punto mi si piegò sotto
wavs/618.wav|che non la disturberemo piú va bene cosí e ora mangi faccia questo piacere a me cosí quella mattina proprio per far piacere a quella gentilissima signora che lo aveva pregato con tanta insistenza pompeo lagúmina mangiò
wavs/619.wav|poiché lei s'è fatto monaco con noi giustissimo obbligatissimo esclamò il lagúmina si alzò e con molto garbo distribuí in giro il suo
wavs/620.wav|benissimo benissimo approvarono gli altri e il mesciardi aggiunse via avvocato lagúmina pensi che una passeggiatina di buon mattino fa bene al cervello schiarisce le idee
wavs/621.wav|voglio vedere chi la vince aveva ripetuto piú volte a se stesso nella mattinata ma era troppo il chiasso giú e piú d'una volta affacciato alla finestra partecipando con gli occhi involontariamente a quel nuovo divertimento si era sentito prudere le mani
wavs/622.wav|aveva messo da parte di nascosto chi sa con quanto stento quelle mille lire che gli aveva date a viva forza per mandarlo via lontano da lei a studiare e tutto ora dipendeva da
wavs/623.wav|d'un rustico tavolino d'un lavamano e di tre o quattro seggiole impagliate tal quale col suo refettorio coi suoi lunghi e cupi corridoj rintronanti con le grige scalette logore e la chiesuola accanto ora sempre chiusa
wavs/624.wav|cosí si arrivò alla terza domenica del mese durante la quale fu inaugurato su la vetta il giuoco delle grazie coi cerchi e le bacchette portati da quel demonio tentatore del cavaliere ardelli per innocente passatempo dei poveri frati del romitorio
wavs/625.wav|tanto che quando con la forchetta nel bislungo frugando non trovò piú nulla guardò in giro i commensali poi il cameriere e disse se non m'inganno m'è parso buono vogliamo fare un bis
wavs/626.wav|poi gli voltarono le spalle e via ridiscesero il monte senza riposarsi neppure un momento né voler bere neanche un sorso
wavs/627.wav|ma il tavolino eh troppo piccolo per tutti quei grossi libri voleva averli sotto gli occhi tutti a portata di mano un tavolino piú grande intanto non sarebbe entrato nella celletta
wavs/628.wav|anche il risotto direi osservò piano il quagliola rivolto al picinelli e anche bisogna dire la verità anche le cotolette e il pollo e l'insalata e via seguitando
wavs/629.wav|pompeo lagúmina spalancò tanto d'occhi dice sul serio fino a questo punto quagliolino sospirò accigliato dicendo di sí col capo
wavs/630.wav|interrotto quegli sfaccendati intanto gli vennero sopra portando in trionfo su l'asino l'ardelli che per la statura rivaleggiava col quagliola ma aveva in compenso un testone da golia
wavs/631.wav|colazione pompeo lagúmina se ne mostrò inconsolabile protestava di non voler mangiare una mattinata perduta eh via che ci vuol fare adesso gli disse il mesciardi pazienza studierà dopo
wavs/632.wav|poiché egli di gran cuore ardentemente avrebbe desiderato che fosse vero tutto ciò che aveva scritto e discese poco dopo cupo raffagottato con un nodo alla gola a cenare martedí
wavs/633.wav|ha ragione sospirò il lagúmina qua non è possibile il nostro convento è invaso oggi dalle demonia e rise ecco un'altra bella frase di sapore classico erano il suo forte
wavs/634.wav|eh sí dicevano perbacco è un vero peccato questo è un luogo delizioso di villeggiatura senonché rispondeva sospirando e grattandosi il capo il signor lanzi